Tutto pronto per il classico appuntamento pomeridiano di Canale 5 con Verissimo, il salotto televisivo più amato e seguito di sempre. Saranno tantissimi gli ospiti che si racconteranno, a cuore aperto, ai microfoni di Silvia Toffanin: tra loro, parlerà per la prima volta Allegra, figlia di Maurizio Gucci e di Patrizia Reggiani. Ma conosciamo meglio la compagna del padre, Paola Franchi.
Chi è Paola Franchi, ultima lady Gucci
Paola Franchi è conosciuta per essere stata, sostanzialmente, la seconda compagna di Maurizio Gucci, l’imprenditore dell’omonima casa di alta moda. Paola, più giovane di 5 anni dell’imprenditore, era una modella e interior design, che aveva alle spalle già due matrimoni e un figlio, Charly.
Il rapporto con Maurizio Gucci
Nel 1985, dopo ben 12 anni di matrimonio, Maurizio Gucci ha deciso di separarsi dalla moglie, Patrizia Reggiani, dalla quale aveva avuto le sue due figlie, Allegra e Alessandra. La separazione c’è stata proprio per ‘via’ della Franchi, che aveva stregato l’imprenditore: i due, in realtà, si conoscevano dall’infanzia e la donna aveva addirittura partecipato al matrimonio dell’uomo con la Reggiani. Nel 1983 aveva sposato l’industriale del rame Giorgio Colombo e dal loro amore, nel 1985, è nato Charly. Poi la fine di quel rapporto e la decisione di andare a vivere insieme a Maurizio Gucci nel 1994. Pochi anni prima, infatti, i due avevano iniziato a frequentarsi dopo essersi incontrati in un club privato, entrambi sconvolti da matrimoni infelici.
Poi, la vita felice insieme, fino a quando nel 1995 Maurizio Gucci non è stato assassinato a Milano, ucciso a colpi di arma da fuoco da un sicario assoldato dall’ex moglie, Patrizia Reggiani. Subito dopo il fatto, la Franchi ha ottenuto un ordine di sfratto dalla Reggiani, scritto meno di tre ore dopo la morte dell’uomo. Alla base dell’omicidio la gelosia, il risentimento perché Gucci e Paola avevano intenzione di sposarsi e questo avrebbe dimezzato gli alimenti dell’ex moglie.
La morte del figlio Charly
Una vita triste per Paola Franchi. Prima l’assassinio di Maurizio Gucci, l’uomo che amava, poi il suicidio nel 2001 del figlio Charly Colombo, che a soli 16 anni ha deciso di mettere le parola fine alla sua vita. Nel 2001 per ricordare l’amato figlio la Franchi ha fondato l’associazione ‘L’amico di Charly’, una organizzazione che ha lo scopo di aiutare i giovani in difficoltà, con psicologi ed esperti pronti a tendere la mano.
Il libro
Paola Franchi nel 2010 ha anche pubblicato un libro dal titolo ‘L’amore spezzato’, dove per la prima volta ha parlato della sua vita, del rapporto con Maurizio, tra lussi e gioie. Un amore sincero, puro, stroncato da Patrizia Reggiani, una presenza ingombrante nella loro quotidianità.
Chi sono Allegra e Alessandra Gucci: la battaglia legale
Alessandra e Allegra Gucci sono le eredi del padre e nel 2020 una sentenza della Cassazione ha ordinato alle due di risarcire il danno che la mamma, Patrizia Reggiani, ha causato alla compagna di Maurizio, Paola Franchi. Ma non solo. La Cassazione ha condannato le due sorelle a versare 20 milioni di euro alla madre. Tutto questo perché, nel momento della scarcerazione la Reggiani è risultata nulla tenente, quindi la compagna del padre ha spostato la causa contro le figlie, eredi dello stilista. Alessandra e Allegra dovrebbero versare un vitalizio alla mamma, ma le due non hanno mai accettato di buon grado la sentenza. Anzi, tutto il contrario.
Paola Franchi sul film House Gucci
Paola Franchi, compagna all’epoca dell’omicidio di Maurizio Gucci, è tornata a parlare del film House of Gucci, un vero e proprio successo in Italia. E lo ha fatto in una lunga intervista rilasciata al settimanale F: “Capisco che al cinema la cattiva sia il personaggio più affascinante, ma trovo assurdo prendere una donna che ha ucciso il padre delle proprie figlie e farla diventare, se non un’eroina, una con cui empatizzare”. Poi la donna ha ricordato la furia di Patrizia Reggiani e quelle minacce continue. “Erano iniziate con l’avvicinarsi dell’udienza di divorzio. Mandava per posta nastri audio pieni di odio. Mi hai rovinato la vista, bastardo, ma te la farò pagare, ti voglio morto. Maurizio, che era buono, minimizzava. Non reagì neppure quando l’avvocato di lei lo chiamò per avvertirlo che Patrizia gli aveva chiesto cosa rischiava penalmente se avesse assoldato un killer per uccidere il marito. Lo scongiurai di prendere le guardie del corpo, inutilmente”.
Dalle parole ai fatti perché Patrizia Reggiani ha davvero chiamato un sicario e ha davvero fatto uccidere suo marito.