Guerra Ucraina. I profughi in arrivo dall’Ucraina nel nostro Paese sono sempre di più e crescono ogni giorno in numero. Anche se gli ultimi colloqui tra Mosca e Kiev in Turchia sembrano essere promettenti per uno sviluppo della diplomazia, la strada è ancora lunga. I bombardamenti continuano, così come le persone che continuano a fuggire dal Paese.
Crisi in Ucraina, e il governo pensa all’accoglienza nelle famiglie
In Italia, poi, le famiglie rifugiate sono già tante. Per questo, il Governo sta mettendo a punto un contributo economico che verrà fornito ai privati che decideranno di ospitare coloro che fuggono dalla guerra, e che non hanno un posto dove andare. In questo modo, si cerca di puntare ad un sistema di accoglienza che sia più immediato e senza burocrazie. Per l’Italia, spiega la Lamorgese, si punta a un contributo economico da erogare attraverso i comuni e il commissario per la Protezione civile.
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Permesso di soggiorno valido un anno con possibilità di proroga
Parallelamente, il permesso di soggiorno per i profughi nel nostro Paese, avrà la durata di un anno e potrà essere, in caso di necessità, prorogato di sei mesi più sei. Il sistema, in questo modo, consente l’accesso all’assistenza erogata dal Sistema sanitario nazionale, oltre che al mercato del lavoro e allo studio. Tuttavia, potrà essere erogato in anticipo rispetto alla scadenza se il Consiglio Ue dovesse decidere il termine della protezione temporanea.
Quanto vale il contributo dello Stato per l’accoglienza?
Per il momento, la via più snella all’accoglienza, dunque, sembrerebbe essere quella attraverso i privati, cioè le famiglie italiane in grado di dare accoglienza. Gli importi e i contributi a cui si starebbe pensando si aggirando intorno ai 300-350 euro per ogni profugo ucraino adulto e titolare di protezione temporanea. Per i minori, invece, la cifra potrebbe essere intorno ai 150 euro. Dunque, per esempio, un nucleo che comprende un adulto e due bambini comporterebbe un contributo da 600 euro. Se invece, ci saranno quattro minori si arriverebbe a 900 euro. Ad ogni modo c’è da attendere. Le modalità verranno stabilite attraverso le ordinanze della Protezione civile, ormai ad un passo dall’approvazione.