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Ardea. ‘Voi vedè a pija per c..o l’amici mia?’, ragazzini picchiati davanti scuola: ancora episodi di violenza alla Virgilio (VIDEO)

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Scuola Ardea

Studenti di scuola media bullizzati, minacciati, umiliati e picchiati da baby gang. E tutto davanti gli occhi di altri ragazzini che incitano alla violenza, mentre qualcuno riprende le scene che poi finiscono su chat per vantarsene. Succede ad Ardea, nel piazzale della scuola Virgilio, già teatro di un episodio denunciato poco più di un mese fa.

Claudia (nome di fantasia), a mattina del 17 febbraio alle 7:50 era stata aggredita alle spalle da tre ragazzi incappucciati. L’avevano gettata a terra e colpita con calci e pugni. Lei, appena 13 anni, era stata accerchiata da persone più grandi, anche se minorenni: ben poche le possibilità di difendersi. 

L’aggressione e il coltello: vittime e carnefici

Ma le violenze davanti quella scuola sono proseguite. L’ultima due settimane fa, stavolta con un finale diverso. Un ragazzino viene accerchiato da un gruppo di bulli, sempre gli stessi. Spinte, schiaffi, un cazzotto al naso e calci. Ma il ragazzino si aspettava l’aggressione. Da tempo veniva bullizzato e stavolta è arrivato armato. Si è portato appresso un coltello. Lo tira fuori. Gli aggressori diventano vittime. Succede il caos. Arrivano altre persone. Gli adulti si accorgono che qualcosa non va, chiamano gli insegnanti, poi i carabinieri. Adesso sulla vicenda sono in corso le indagini, sulle quali vige il più stretto riserbo, soprattutto per capire quale sia stata l’esatta dinamica degli eventi. 

Ragazzino picchiato davanti alla scuola

Un altro episodio avviene pochi giorni prima. Un ragazzo preso a schiaffi e spintoni davanti a tutti mentre qualcuno riprendeva la scena. “Secondo te sono così stupido?”, chiede il prepotente. “Ma io non ho detto nulla”, risponde la vittima. “So’ così stupido?”, ripete il bullo spingendolo e sogghignando. “No che non sei stupido”, prova a balbettare l’altro ragazzino. Ma il primo, guardandosi attorno e vedendo che ci sono abbastanza spettatori, si fa ancora più grande. Con un cenno d’intesa lascia il posto a un amico, che si avvicina e inizia schiaffeggiare e a dare pugni alla vittima. “Voi vedè a pija per c..o l’amici mia, voi vedè?” e giù botte. Gli altri, maschi e femmine, che ridono in sottofondo.

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13enne aggredita e picchiata, il racconto della mamma

“Queste purtroppo sono scene che si vedono troppo spesso”, dichiara Eleonora, la mamma di Claudia. “Io ho denunciato, ma purtroppo in molti ancora non lo fanno”. Poi racconta quello che è successo a sua figlia, sia quel 17 febbraio che nei giorni successivi. Già, perché la storia non si è conclusa. “Stiamo vivendo un incubo. Mia figlia continua a ricevere messaggi di minacce”.

Ma come è iniziata questa storia?

“Non c’è stato un vero motivo. Avevano puntato mia figlia. Prima di lei c’era un altro ragazzo, un suo amico. Poi è toccato a lei. Lo scorso anno quei ragazzi sono arrivati addirittura fino alla nostra palestra. Sono venuti in una ventina, per cercare mia figlia. C’era una ragazzina in particolare che voleva picchiarla. Io ho provato a parlarle e le ho anche detto: ‘Se ce l’hai con lei, chiaritevi da sole, non c’è bisogno che ti porti dietro 20 persone’. Ma non c’è stato nulla da fare. Hanno iniziato a darle il tormento, con un’escalation che a febbraio si è conclusa con una doppia aggressione, una domenica 13 a Pomezia, l’altra giovedì 17 davanti alla scuola”.

Quel giorno Claudia stava per entrare a scuola. Era scesa dall’auto della mamma e si si stava incamminando verso l’entrata quando è stata aggredita alle spalle da tre ragazzi incappucciati.

Picchiata davanti alla scuola, il racconto di Claudia

messaggio minatorio

Mi hanno presa alle spalle e mi hanno colpita all’altezza dell’addome. Sono stati molto violenti. Io non so perché ce l’abbiano con me. Ormai è un anno che mi tormentano con messaggi minatori, offese, insulti, telefonate e adesso anche aggressioni fisiche. Sono le stesse persone che l’anno scorso, a giugno, hanno aggredito un mio coetaneo, sempre qui, vicino al bar della scuola. Mi hanno detto che lo stanno cercando e che, se non lo trovano, faranno a me quello che devono fare a lui”.

La storia infatti è proseguita anche dopo l’aggressione. “Questi ragazzi mi si avvicinavano e mi dicevano “Putt…a, ti ammazzo, sei una str…a” e altre brutte cose. Poi, oltre ai contatti di persona, mi perseguitavano al telefonino, facendomi videochiamate a cui non rispondevo, oppure mandandomi una serie di messaggi minatori”.

I messaggi ricevuti successivamente da Claudia sono inequivocabili. “Ti facciamo fuori”, “Torniamo e il coltello te lo infiliamo, non come il 17 che ti abbiamo preso a pugni”. Un incubo che sembra non avere fine. I messaggi arrivano da account fake. I carabinieri della Compagina di Anzio, che indagano sulla vicenda, stanno lavorando alacremente.

I militari guidati hanno ricostruito i vari episodi legati al bullismo avvenuti sia all’interno della scuola Virgilio che all’esterno, ricostruiti sia attraverso le denunce presentate sia attraverso le indagini. Sono stati informati sia la Procura che i servizi sociali per quanto di competenza.

Aggressione bulle Ardea
Aggressione Ardea
 

 

 

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