Omicron 2. La sottovariante di Omicron continua a spingere verso l’alto la curva dei contagi. Nelle ultime settimane abbiamo infatti assistito ad una ripresa continua della circolazione virale, con numeri che non si vedevano dai primi di febbraio. Nella giornata di ieri, per fare un po’ il punto, sono stati 8.340 i nuovi positivi nella Regione, di questi 4.085 solamene nella Capitale.
Quinta ondata Omicron 2: colpiti soprattutto i bambini
Stando però alle analisi statistiche sulla popolazione, pare che la cosiddetta quinta ondata stia colpendo prevalentemente i più piccoli: proprio nelle ultime settimana, è stato notato che i casi tra i 5 e gli 11 anni di età, sono addirittura raddoppiati. La media sarebbe di un bambino positivo ogni cinque.
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Le ragioni del contagio secondo l’esperta Teresa Rongai
”Questo perché è la fascia con il numero più basso di vaccinazione. Le famiglie si sono sentite tranquille con l’avvicinarsi della primavera, hanno abbassato l’attenzione”, così spiega Teresa Rongai, presidente della Federazione italiana medici pediatri di Roma. Dunque, si sommano due aspetti: l’aumento esponenziale della contagiosità da parte della sottovariante da un lato, e l’abbassamento della soglia d’allerta che ha impedito il completamento delle vaccinazioni tra i bambini.
Due fattori di rischio: contagiosità e rallentamento vaccinazioni
Quello che si evince, è una carenza di bambini agli hub pediatrici per la vaccinazione. Pare che la corsa all’antidoto sia calata, dunque, anche tra i più piccoli, nonostante le continue disponibilità da parte della Regione. Ricordiamo, infatti, che era partito lo scorso 12 dicembre il programma vaccinale pediatrico organizzato dalla Regione Lazio. Stando agli ultimi dati sono solamente 146.000 i bambini (nella fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni) che hanno ricevuto la prima dose di vaccino, pari cioè al 40% della platea completa.