Aprilia. Alcuni lavori si tramandano di padre in figlio. Soprattutto quelli che hanno a che fare con un’arte, un modo di modellare una materia specifica, e che quindi non può essere trasmesso da manuali astratti e griglie scolastiche. Ma c’è bisogno di pratica, di emulazione, e soprattutto c’è bisogno di un maestro, un mentore che indichi all’allievo la via migliore per svolgere quella attività.
”Beccati” con oltre 200 grammi di stupefacenti
Certo, poi, il tipo di materiale ”lavorato” fa molta differenza. In questo caso il materiale era illegale: si trattava di droga, in molte delle sue forme: crack, cocaina, hashish, marijuana. Padre e figlio erano in affari da tempo nella vendita e confezionamento di stupefacenti nella propria zona. Nel loro ”laboratorio”, oltre al alte quantità di stupefacenti, anche tutto l’occorrente per il confezionamento.
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Padre e figlio complici: 47 e 19 anni
Non è ben chiaro da quanto tempo andassero avanti, però l’arte, come dicevamo, era stata trasmessa certamente. I due, padre e figlio, sono cittadini italiani, rispettivamente di 47 e 19 anni, e sono stati sorpresi dai Carabinieri nel reparto territoriale di Aprilia con ben 200 grammi di sostanza stupefacente per le mani. In questo caso, davvero un’arte da ”mettere da parte”, e cioè abbandonare prima che sia troppo tardi.