Rifiuti di Roma, si continua ad andare di emergenza in emergenza. Se la chiusura della discarica di Albano ha fatto esultare i cittadini dei Castelli e del suo hinterland lo stesso non si può dire per l’Amministrazione capitolina chiamata ora a trovare soluzioni alternative. Intanto, mentre per il momento è stata individuata l’ennesima soluzione tampone, si teme il famigerato ritorno dei sacchetti sulle strade della Capitale.
I rifiuti di Roma ad Aprilia, c’è l’accordo
Ed è chiaramente questo che si vuole evitare. Partiamo da qui allora. Com’è noto i camion che fino all’altro ieri scaricavano a Roncigliano ad Albano Laziale dovranno trovare altre destinazioni. La Guardia di Finanza ha infatti sequestrato preventivamente il sito e finché non si capiranno i prossimi sviluppi – tante le questioni ancora da chiarire – i cancelli della discarica gestita dalla Ecomabiente resteranno chiusi.
Per questo urge trovare delle alternative. La prima c’è già: Rida Ambiente, ad Aprilia. Sarà qui che, secondo quanto ricostruito, arriverà la spazzatura di Roma. L’accordo è per ora di una settimana ed è chiaro come vadano trovate immediatamente altre soluzioni.
Nuova emergenza rifiuti a Roma?
Lo scenario attuale racconta di un’incapacità atavica delle Istituzioni, in questo caso Regione e Comune, di predisporre un adeguato piano di rifiuti. Perché, come detto più volte, il problema non è tanto togliere i rifiuti dalla strada, ma sapere dove portarli e – magari – recuperarli (come fanno molti comuni virtuosi del Lazio).
Ed è proprio questa seconda parte a mancare totalmente per Roma Capitale: lo dimostra il fatto che il sistema in questi mesi si è retto totalmente (o quasi) su una soluzione tampone che non ha risolto nulla del problema, sfruttando peraltro una discarica che non sarebbe dovuta nemmeno essere riaperta a causa della situazione sul fronte inquinamento.
Il sequestro ha, di fatto, anticipato un problema che si sarebbe riproposto a luglio a meno di un’ulteriore proroga all’ordinanza voluta inizialmente dalla Giunta Raggi la scorsa estate e poi prorogata a gennaio per altri sei mesi da Gualtieri. E siamo sicuri che, alla fine, si sarebbe arrivati di nuovo a questo.
Dove andrà la spazzatura della Capitale
Ma al netto di tutto questo vediamo i possibili scenari nell’immediato. Sperando di evitare ulteriori colpi di scena con Roncigliano, Roma, oltre ad Aprilia, potrebbe avvalersi del sito di Viterbo, l’unica vera alternativa proprio ad Albano.
Non a caso qui è esplosa nuovamente la polemica e le proteste per non avere la spazzatura di Roma sopperendo così alle incapacità altrui. Oppure continuare con Aprilia, ma anche qui la situazione è in divenire. Infine la carta “jolly”: spedire i rifiuti di Roma fuori Regione ma facendo lievitare enormemente i costi. Di certo c’è solo che, dinanzi allo spettro di una nuova emergenza rifiuti, di soluzioni definitive non ci sia nemmeno l’ombra.