Da Pratica di Mare al confine con l’Ucraina, per monitorare l’offensiva russa. Un equipaggio italiano dell’aeronautica militare, a bordo di un Gulfstream CAEW decollato l’8 marzo dall’aeroporto militare Mario De Bernardi per raggiungere la Romania, posizionandosi proprio al limite con il confine ucraino. L’aereo italiano ha partecipato, in quanto facente parte della Nato, alle operazioni di sorveglianza.
Grazie al radar in dotazione, il Gulfstream CAEW, il più potente sistema di intelligence attualmente esistente, ha monitorato la tratta compresa tra Odessa e la Transnistria, pur rimanendo entro i confini rumeni. La Nato ha espressamente richiesto l’intervento dell’Italia, unica all’interno del patto atlantico ad avere in dotazione questo tipo di aerei.
E l’Aeronautica Militare italiana al momento ne ha ben due, uno preso nel 2016 e l’altro nel 2018, ricevuti da Israele in cambio di 30 addestratori Aermacchi M-346. Ognuno di questi aerei costa quasi mezzo miliardo di euro e la potenza dei suoi radar è incredibile: da Pratica di Mare, una volta decollato riesce a controllare fino alla Sicilia, analizzando con il suo scanner qualsiasi oggetto.
Aereo radar italiano da Pratica di Mare sorveglia le mosse russe in Ucraina
Si suppone che il Gulfstream G550 CAEW monitorato le attività delle forze russe nella zona analizzata, dandosi poi il cambio con gli altri aerei sentinella degli altri stati membri della Nato. in Romania, infatti, l’apparato Nato diventa sempre più consistente. Il timore è un attacco alla Moldavia. Dopo il Gulfstream italiano, è toccato a un Boeing RC135 inglese. Dopo l’aereo britannico è stata la volta di un Lockheed EP3 americano, attrezzato per la sorveglianza navale.