Risveglio a sorpresa per gli abitanti della palazzina “E” del complesso delle Salzare, l”ex “Serpentone” tra via Ancona e via delle Salzare, di fronte al lungomare Tor San Lorenzo. Un grande dispiegamento di forze dell’ordine, composto da polizia, carabinieri e polizia locale, a partire dalle 7:00 ha riempito il piazzale antistante il complesso immobiliare. Gli agenti hanno poi iniziato a effettuare gli sgomberi di tutti i 108 appartamenti ancora esistenti nelle palazzine E-F-G.
Le operazioni riguardano quasi la totalità degli appartamenti occupati. “Nella palazzine , F e GE ci sono 108 appartamenti – spiega il Comandante della Polizia Locale di Ardea, Antonello Macchi – di cui circa il 70% o poco più occupato abusivamente”.
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Le aperture forzate
Questa mattina gli occupanti non hanno preso bene l’arrivo delle forze dell’ordine. “Ci vogliono cacciare per far entrare gli ucraini al posto nostro”, hanno dichiarato. “E’ una cosa veramente ingiusta, nessuno ci ha avvisati, sono arrivati all’improvviso, adesso non sappiamo dove andare. Ci stanno buttando fuori da un momento all’altro, senza nessun preavviso. Adesso ci ritroviamo in mezzo a una strada”.
Alcuni si sono rifiutati di aprire le porte. Per loro, o negli appartamenti vuoti per varie ragioni, si procede ad apertura forzata grazie all’intervento di un fabbro che scardina la serratura.e consente così l’entrata degli agenti.
Le palazzine E-F-G e tutti i loro appartamenti, come noto, sono oggetto di annullamento del permesso a costruire rilasciato decine di anni fa e tutto è stato conseguentemente dichiarato abusivo.
L’Amministrazione, fanno sapere dal Comune ha cercato di “salvare” le tre palazzine acquisendole a patrimonio pubblico e “affidandole” in via temporanea agli occupanti, chiedendo delle indennità di occupazione che, purtroppo, non sono mai state incamerate perché nessuno le ha versate.
«Sono costernato e dispiaciuto per la situazione – commenta il Sindaco di Ardea, Mario Savarese -. Purtroppo, nonostante i nostri sforzi per risolvere diversamente la situazione, non è stato possibile perseguire un risultato diverso».
Le operazioni di oggi
Le operazioni di oggi andranno avanti ad oltranza, fino al calare del sole. Verranno sgomberati quanti più appartamenti possibili, salvaguardando tutte le persone fragili – anziani, disabili, famiglie con bambini – che resteranno all’interno delle abitazioni fino a quando non verrà trovata una soluzione alternativa.
“Avremo un numero di atti notevole da trasmettere alla Procura entro i termini stabiliti dalla legge”, spiega Macchi. “Quindi non sappiamo quando potremo effettuare gli altri sgomberi che ci permetteranno di completare il lavoro”.
Polizia e carabinieri controlleranno tutte le persone, per verificare se ci sono problemi giudiziari in corso. Gli sgomberi di oggi dovrebbero essere finalizzati alla demolizione della palazzina, così come avvenuto in passato con le precedenti costruzioni.
“Non ci crediamo – ribattono gli occupanti – i soldi per abbattere non ci sono. Le volte scorse, quando hanno abbattuto, hanno portato via anche le famiglie con i bambini e gli hanno trovato una sistemazione. C’era veramente intenzione di abbattere. Stavolta no. Evidentemente questa volta l’intenzione è quella di dare gli appartamenti ai rifugiati di guerra. E quelli che sono stati buttati fuori di casa saranno costretti ad andare a dormire in macchina. Quello che ci sconcerta è che le volte scorse veniva per prima cosa avvertita la stampa, che arrivava prima delle forze dell’ordine. Stavolta siamo stati noi ad avvisare lei”.