Un pessimo inizio giornata per l’associazione Pro Vita e Famiglia che ha trovato le proprie serrande completamente imbrattate da insulti e minacce. L’associazione in questione ha sede in viale Manzoni e, nella notte, è stata vandalizzata con bombolette spray utilizzate per scrivere minacce e insulti. Le scritte sono comparse dopo la polemica, avvenuta nei giorni scorsi, sui manifesti shock presenti in città dall’associazione rappresentanti un feto con accanto la scritta “Potere alle donne? Facciamole nascere. #8Marzo”.
La denuncia dell’associazione al Comune
I manifesti sono stati immediatamente rimossi dal Comune, poiché giudicati lesivi delle norme sulle affissioni. In merito alla questione è intervenuta anche la formazione antiabortista che descrivendosi sul sito come associazione che “opera in favore dei bambini, delle madri e dei padri, difende il diritto ala vita dal concepimento alla morte naturale, promuove la famiglia fondata sul patrimonio tra un uomo e una donna e sostiene la libertà e priorità educativa dei genitori”; ha denunciato il Comune per censura politica. L’associazione vandalizzata, in seguito al ritrovamento delle scritte vandaliche sulla sua sede, ha sporto la seguente denuncia: “La sede di Pro Vita & Famiglia Onlus in Viale Manzoni a Roma è stata attaccata da collettivi di sinistra e vandalizzata con pesanti insulti e volgarità scritti a caratteri cubitali sulle saracinesche e sui muri all’ingresso. Il grave episodio è avvenuto dopo la decisione dell’assessore alle Pari opportunità di Roma, Monica Lucarelli, di ordinare alla polizia locale la rimozione dei manifesti affissi a Roma che difendevano il diritto alla vita delle donne contro il fenomeno, largamente diffuso in molte parti del mondo, degli aborti selettivi sulla base del sesso femminile del feto”.
L’associazione accusata e vandalizzata risponde alle polemiche
Il presidente della formazione Antonio Brandi, è intervenuto affermando che i loro manifesti non contenevano messaggi offensivi o discriminatori e che ritengono la giunta Gualtieri politicamente responsabile del violento attacco subìto. “Etichettando e censurando la nostra innocua campagna come violenta e sessista, ha fomentato un clima di odio politico verso di noi. Chiameremo il Comune, il sindaco e l’assessore a rispondere dei loro abusi in ogni sede giudiziaria, anche quella penale, dove difenderemo il nostro diritto costituzionale alla libertà di opinione ed espressione”- conclude così il discorso Antonio Brandi. Alla Lucarelli è stato chiesto, da quest’ultimo, di condannare quanto avvenuto esprimendo così la sua solidarietà. “La invitiamo nella nostra sede per toccare con mano le attività che quotidianamente Pro Vita & Famiglia porta avanti in difesa delle donne e della Vita” – comunica l’associazione – “L’intenzione è ora di trasmettere all’autorità giudiziaria le immagini delle telecamere da cui sarebbero rintracciabili gli autori del gesto”.