Guerra in Ucraina, questo pomeriggio a Roma si è riunito il Consiglio dei Ministri, che ha decretato lo Stato di Emergenza fino al 31 dicembre 2022. La riunione si è svolta oggi, 28 febbraio, a Palazzo Chigi a partire dalle ore 15.40, presieduta dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. Erano presenti il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, il Ministro della difesa Lorenzo Guerini, il Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, il Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani e il Ministro dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa, per l’approvazione di un decreto-legge che introduce ulteriori misure urgenti sulla crisi in Ucraina.
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Armi dall’Italia all’Ucraina
Nel corso del Consiglio dei Ministri è stato stabilito che l’Italia invierà “mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari“. L’Italia dovrebbe mandare in Ucraina sistemi anticarro e antiaereo, mitragliatrici leggere e pesanti e mortai. “La decisione presa in Consiglio dei Ministri di cedere materiale bellico all’Ucraina, impegnata in una dura resistenza a tutela della propria integrità territoriale, non è facile, per un Paese di pace come il nostro. Ma è inevitabile e opportuna, in considerazione del pericolo rappresentato dall’aggressione voluta da Putin”, ha dichiarato la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente commissione Esteri.
Fornitura del gas
Nel corso del Cdm si è discusso della fornitura del gas, essendo l’Ucraina uno dei maggiori fornitori. Per scongiurare il “rischio imprevisto per il normale funzionamento del sistema nazionale di gas naturale”, il Governo ha autorizzato “l’anticipo, anche a scopo preventivo, dell’adozione delle misure di aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza”.
Sempre a scopo preventivo, è stato autorizzata anche sin da subito “la riduzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando il contributo delle energie rinnovabili”.
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L’aiuto ai rifugiati e agli studenti
Attualmente in Italia vivono circa 250 mila cittadini di origine ucraina. Il provvedimento varato oggi prevede che venga rafforzata la rete di accoglienza degli stranieri provenienti dall’Ucraina. ospitandoli nei CAS anche nel caso in cui non abbiano fatto domanda di protezione internazionale. Per accogliere i cittadini ucraini sono stati stanziati 10 milioni di euro, a carico del Fondo per le emergenze nazionali.
Verranno inoltre accolti gli studenti ucraini, per i quali è stato istituito un apposito Fondo da 500 mila euro, finalizzato a finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti ucraini affinché possano svolgere le proprie attività presso università, istituzioni per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica ed enti di ricerca italiani.