RAPINA AL DEPOSITO, I PARTICOLARI
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Il colpo effettuato ieri da una banda di rapinatori ai danni del deposito di elettrodomestici di via Pontina Vecchia, al km 33,800, di proprietà della CAFI SrL si arricchisce di nuovi particolari. Gli uomini, che erano entrati passando attraverso il cancello di entrata spacciandosi per fornitori, appena dentro hanno indossato i passamontagna ed hanno picchiato e legato ai polsi, mediante fascette di plastica, i 12 operai presenti, rapinandoli di 2.500 euro. \n\nSubito dopo hanno iniziato a caricare a bordo di un bilico caldaie, scaldabagni e forni a microonde del valore di alcune centinaia di migliaia di euro. I cinque arrestati, tra cui un operaio, un macellaio e tre nullafacenti, sono stati bloccati subito dopo il colpo, a poca distanza dal deposito, dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Pomezia, mentre stavano gettando a terra passamontagna e guanti e stavano tentando di allontanarsi a bordo di due auto “pulite”, nascoste a poche centinaia di metri dal deposito, dando al furgone un certo vantaggio affinché riuscisse a dileguarsi con la refurtiva, imboccando la Pontina in direzione del Raccordo.\n\nAll’interno delle due vetture che i malviventi volevano utilizzare per la fuga, i militari hanno rinvenuto e sequestrato la somma di 2500 euro in contanti e capi di abbigliamento vari, necessari per effettuare il cambio degli indumenti per non essere riconosciuti. Al momento sono in corso delle ricerche per individuare i complici della banda che sono riusciti a fuggire a bordo dell’autoarticolato carico di refurtiva e probabilmente anche delle armi utilizzate. \n\nGli arrestati, che adesso si trovano nella casa circondariale di Velletri, dovranno rispondere dei reati di “Rapina aggravata in concorso e “Sequestro di persona”, sono Vincenzo Esposito, 57enne, Francesco Paiusti, 63enne, Antonio Scurti, 37enne, Aldo Pezzella e Angelo Viscovo, entrambi 32enni. \n\nI Carabinieri della Compagnia di Pomezia stanno conducendo le indagini in collaborazione con i colleghi di Napoli, perché il sospetto maggiore è che la merce sia già nascosta in Campania.\n\nI quattro operai feriti, che sono ricorsi alle cure del Pronto Soccorso S. Anna, hanno fortunatamente riscontrato solo lievi ferite ed escoriazioni.