Roma. Spari in serata, sabato scorso, nella zona di Casal Monastero, altezza di Viale Ratto delle Sabine, tra la paura e lo sconforto di quanti sono stati presi di soprassalto dalle deflagrazioni. Poi, oltre una decina di telefonate al 112 da parte dei residenti che hanno udito chiaramente i colpi e hanno richiesto l’intervento della Polizia. Gli spari sono stati uditi intorno alle 19.45, orario in cui è stati subito allertati anche gli agenti del Commissariato di San Basilio, prontamente interventi sul posto.
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La dinamica degli spari a Roma
Le paure, poi, hanno trovato conferma poiché all’incrocio tra via Nomentum e via Eretum sono stati ritrovate le prove inconfutabili. Nello specifico, un proiettile inesploso e un bossolo di una pistola, ma non hanno trovato ancora il luogo dove il proiettile si sarebbe conficcato. Un giallo senza soluzioni, al momento, anche perché dell’individuo non sembrerebbe esserci traccia. Secondo le indiscrezioni, al momento degli spari, una donna si sarebbe trovata a pochi passi dal soggetto, ma la paura le avrebbe impedito di identificarlo.
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Avvertimento o prove tecniche?
Al momento, la pista delle indagini si svolge su di una doppia via: da un lato, l’ipotesi dei colpi d’avvertimento nei confronti di un residente del quartiere, forse invischiato in loschi affari. Dall’altra, le prove tecniche di una nuova arma da parte dei malviventi. Anche se ancora non si sono trovati i colpi, secondo le indagini è molto probabile che il soggetto stesso provando una nuova arma, prima di impiegarla nei suoi malaffari. Di fatto, nella Capitale il traffico delle armi clandestine è un problema fortemente attuale, e ogni volta il mercato nero presenta nuovi ”ferri” ai clienti, che devono essere messi alla prova. Al vaglio, per il momento, le telecamere di sorveglianza, nel tentativo di vederci chiaro in questa faccenda.