E’ in corso un maxi sequestro di beni per un valore di oltre 20 milioni di euro alla famiglia Casamonica, a Roma.
A svolgere l’operazione, partita all’alba, è il personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Roma. Gli agenti stanno eseguendo un decreto di confisca di beni emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Roma.
I destinatari del provvedimento sono tre noti esponenti della famiglia Casamonica:
- Giuseppe Casamonica (classe 1950);
- Guerrino Casamonica (classe 1970), detto Pelè, figlio di Giuseppe;
- Christian Casamonica (classe 1984), figlio di Ferruccio.
Beni ottenuti illecitamente sequestrati e restituiti alla collettività
L’odierna operazione testimonia l’efficace sinergia tra la Procura della Repubblica e la Questura di Roma nel contrasto alla criminalità organizzata anche attraverso l’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati e la sottrazione di attività economiche al circuito criminale per essere restituite alla collettività in un percorso di legalità.
Il provvedimento di confisca
La confisca conferma il provvedimento di sequestro dei beni disposto dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione. Tale provvedimento è stato disposto, il 16 giugno 2020, contestualmente ad ordinanze di custodia cautelare nei confronti di appartenenti all’associazione mafiosa denominata “clan Casamonica”.
Il provvedimento di confisca, sulla base delle indagini patrimoniali condotte dalla Divisione Polizia Anticrimine, evidenzia la notevole sproporzione tra i beni e i redditi dichiarati. Dimostra inoltre l’origine illecita dei proventi utilizzati per acquisire il compendio patrimoniale oggi confiscato agli stessi.
Le attività criminali e le condanne
I soggetti colpiti dal provvedimento sono risultati coinvolti in organizzate ed estese attività usurarie e di esercizio abusivo del credito, nonché in condotte estorsive e di intestazione fittizia di beni. Proprio per tali reati era stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere ai tre esponenti dei Casamonica sopra indicati.
Il 16 luglio 2021, in sede di giudizio abbreviato, il G.U.P. presso il Tribunale di Roma ha emesso sentenza di condanna, tra gli altri, nei confronti di:
- Guerrino Casamonica, detto Pelè: 10 anni e due mesi di reclusione;
- Cristian Casamonica: 8 anni di reclusione;
- Giuseppe Casamonica: è in corso il dibattimento davanti al Tribunale di Roma.
Il sequestro: confiscate ville di lusso e immobili
La confisca riguarda:
- la sfarzosa “Villa Sonia” con piscina di via Roccarbernarda 8, nella disponibilità di “Pelè”;
- una storica villa con piscina appartenente alla famiglia, sita in Via Flavia Demetria 90, nella disponibilità di Casamonica Giuseppe;
- una villa sita a Monterosi (VT).
Due delle tre ville confiscate sono state assegnate per finalità sociali. Infatti, quella di via Roccabernarda 8 è sede di un progetto per neo-maggiorenni, ex ospiti di case famiglie, gestito dalla Regione Lazio – Azienda Pubblica Servizi alla Persona “Asilo Savoia”. Mentre quella di Monterosi è stata affidata all’Amministrazione Comunale locale.
Tra gli altri immobili colpiti dal provvedimento di sequestro ci sono anche una villa in uso a Christian Casamonica e tre appartamenti situati a Roma e provincia.
Altri beni confiscati
Il Tribunale di Roma, oltre alle ville indicate, ha confiscato i seguenti beni:
- Totalità delle quote di 5 società di capitali;
- Totalità delle quote di 2 società di persone e 1 ditta individuale;
- Complessi aziendali tra cui una stazione di servizio a marchio “IP” con bar tabacchi, situata a San Cesareo (RM), nonché un bar tabacchi ubicato a Montecompatri (RM);
- 1 contratto di concessione del godimento di un complesso immobiliare, con diritto di acquisto ai sensi del D.L. 12/9/2014 n. 133 (rent to buy);
- 1 veicolo e oggetti preziosi per un valore di oltre 30.000 euro;
- 10 polizze di pegno per un valore di oltre 30.000 euro;
- Disponibilità bancarie per un valore di 65.000 euro presso vari Istituti di credito.
La sorveglianza speciale
Sul piano soggettivo è stata provata l’attualità della pericolosità sia generica che qualificata dei proposti. Così il Tribunale Misure di Prevenzione ha applicato la misura personale della sorveglianza speciale di Polizia con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni 3 nei confronti di Giuseppe e Guerrino e di anni 2 nei confronti di Christian.