«Con 2500 sversamenti fatti dal 2 agosto ad oggi la monnezza romana, ma non solo, ha colmato il VII invaso fino al piano di campagna, arrivando ai limiti previsti dalla orrenda AIA del 2009 ovvero 500.000 metri cubi pari a 450.000 t.
Adesso pare che non basti: Area metropolitana, Ecoambiente (Cerroni) e regione vogliono procedere alla chiusura con una copertura a schiena d’asino che significa altre decine di tonnellate di rifiuti. Nei sei mesi trascorsi le pur incomplete analisi ARPA dei pozzi spia hanno attestato decine di sforamenti per idrocarburi e metalli vari. Le esalazioni puzzolenti sono tornate a coprire i villaggi circostanti, mentre nelle sole tre rilevazioni della composizione dello sversato sono stati certificati rifiuti non ammissibili in discarica, senza alcuna conseguenza pratica. La Procura di Velletri dopo aver annunciato la massima attenzione con tre inchieste aperte sulla natura dei rifiuti, validità delle autorizzazioni e condizioni di lavoro, dorme ancora sonni tranquilli.
Il TAR non ha trovato modo, in tre anni, per esprimersi nel merito né sulle volture da Pontina Ambiente alle società attuali, né ovviamente sulla ordinanza Raggi.
L’Area VIA della Regione riconosce inefficaci le determine che consentono alla discarica di ricevere rifiuti, ma si guarda bene dall’intervenire.
Il sindaco di Albano che aveva sin dall’inizio l’autorità di fermare questo disastro, non solo non ha prodotto le ordinanze del caso, ma ha finito ad adattarsi al compagno di merende dott. Gualtieri, accettando in discarica anche la parte indifferenziata dei rifiuti di 24 comuni locali in teoria trattata dalla società Ecosistem. Alla faccia della contrarietà dei sindaci e dei politici nostrani. Abbiamo assistito ad una grande commedia in consiglio metropolitano: la maggioranza ha votato la continuazione degli sversamenti fino ad un termine che non si vede ,vantando una caratterizzazione e una bonifica del sito che andavano fatte già dieci anni fa e che arriveranno eventualmente a babbo morto. L’opposizione, partita alla carica per chiedere la revoca dell’ordinanza Gualtieri, si è accontentata di astenersi vista la promessa di non aprire un VIII invaso che nessuno ha mai chiesto. Al netto di tutto ciò Roma continua a pascere nei rifiuti e regione, provincia e comune capitale annunciano nuovi impianti, discariche, linee di incenerimento, invece di mettere a regime una adeguata differenziata e una riduzione a monte dei rifiuti. Il 12 febbraio saremo di nuovo in corteo per le vie di Albano per gridare ancora una volta, FATELA FINITA!».
Così in una nota il Coordinamento Contro l’Inceneritore/Presidio Permanente contro la discarica.