Tamponi rapidi, quanto guadagnano le farmacie con ogni test? Con l’esplosione di Omicron e la diffusione rapidissima dei casi di Coronavirus è scattata ormai da oltre un mese la corsa ai tamponi. Un fenomeno intensificatosi come mai prima dallo scoppio della pandemia poco prima di Natale, cresciuto progressivamente, di fatto, proprio all’affermarsi della variante, e che avuto il proprio picco proprio durante le festività.
Terminate le Feste però non è certo andata meglio, anzi. E così se affidarsi alla Asl, sempre più in difficoltà anche solo per contattare i singoli cittadini positivi, richiede più tempo e spostamenti con l’auto per effettuare un test gratuito con ricetta, ad essere state prese d’assalto sono state farmacie e laboratori privati. Ricordiamo che il Governo, che ha calmierato i prezzi nei mesi scorsi, ha fissato il costo di un test rapido a 15 euro.
Tamponi rapidi: Omicron e non solo, cosa ha causato il boom dei test “veloci”
L’ultimo impulso è arrivato con le recenti disposizioni che hanno equiparato il test molecolare (eseguibile comunque anche privatamente anche se a costi molto alti) a quello rapido antigenico sia come conferma di un caso Covid, sia per l’uscita dalla quarantena. La riapertura delle scuole dopo Natale ha completato il quadro della situazione considerando le tanti classi finite in quarantena (e dunque altri tamponi). Basti pensare che, al rientro in classe, il protocollo in vigore per le elementari, per fare un esempio, prevedeva la doppia tornata di test a distanza di cinque giorni ai compagni di classe di un caso positivo. Insomma, numeri da capogiro.
Quanto guadagnano le farmacie con ogni test anti Covid
Di conseguenza, anche in questi giorni, praticamente ovunque, è possibile vedere code davanti alle farmacie per effettuare un test anti Covid. Ma quanto guadagna ogni farmacia con un singolo test rapido? Partiamo dal costo per l’approvvigionamento dai distributori farmaceutici che comprano dai produttori ad un prezzo stimato tra i 2.50-3.00 a tampone rivendendoli poi a circa un euro in più alle farmacie. A rivelarlo è un’inchiesta svolta da Today.
Nella ricerca si parla anche di numeri. Circa 200 mila tamponi rapidi quelli effettuati al giorno, con un guadagno totale stimato tra 5 e a 7,5 milioni di euro al giorno. Tolta la Dia-Sorin, la produzione di tamponi è tutta in Cina. Ma è tutto qui? No. Secondo un’analisi condotta da Il Giorno il costo dell’assistenza del farmacista per i circa 10 minuti necessari al paziente (che ad onor del vero a volte sono anche meno) si aggira intorno ai 5 euro. Dunque il margine si abbassa ulteriormente. Ma non è finita qui.
Spiega Alessandro Albertini, vicepresidente di Adf, l’Associazione Distributori Farmaceutici: «Ci sono poi da considerare una serie di costi che non saltano subito all’occhio come quelli di guanti. mascherine e camici. Per non parlare del tempo impiegato per la compilazione dei referti, registrazione dei pazienti, gestione degli appuntamenti e così via». Tutti aspetti che chiaramente hanno un costo, anche se non immediatamente quantificabile.