Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Emanuele Campilongo, segretario politico di “Aprilia in prima linea” riguardo l’incidenza dell’inquinamento sui dati tumorali.
“Appare quantomeno curiosa, anche se in linea di principio condivisibile, la posizione espressa dalla Consigliera Porcelli in tema di dati sull’inquinamento e patologie tumorali sul nostro territorio. Aprilia in Prima Linea non parte dal proposito di alimentare polemiche sterili, ma rileva come i dati che giustamente la Consigliera di Sel richiede all’Amministrazione non siano necessari per evidenziare la situazione emergenziale in corso. Infatti, i dati in possesso già da tempo bastano e avanzano per approntare politiche e interventi radicali in tema di difesa della salute dei cittadini e del territorio. Ci riferiamo a quelli cui ci siamo appoggiati per le nostre rimostranze scritte al Parlamento Europeo e in Regione Lazio in materia di rifiuti, cioè al Rapporto Ares Lazio, a quello dell’Arpa Lazio nonché ai dati relativi alla presenza di arsenico nelle acque di Aprilia pubblicati nel 2015 dalla Stampa e dall’Ordine dei Medici di Latina, inerenti al periodo 2000/2011, da cui si evince la diretta correlazione tra la presenza di tale sostanza e l’incidenza tumorale. Anche altri studi medici facilmente reperibili in rete, espongono come le patologie tumorali siano direttamente correlate ai mix d’inquinamento (elettromagnetico, delle acque, dell’aria e dei terreni) di cui Aprilia non può certo dirsi scevra. Siamo d’accordo con la Consigliera a riguardo dell’atteggiamento di facciata in materia ambientale da parte dell’Amministrazione Terra, fatto da noi da tempo denunciato e al contempo, della necessità di un blocco totale delle autorizzazioni a costruire nuovi impianti inquinanti. Cosa però necessaria appare il monitoraggio e lo stretto controllo, da adottare nei confronti delle aziende esistenti, al fine di dare un messaggio di cambio di atteggiamento della politica nei confronti di questo business. La cosa che ci lascia perplessi è che non si comprende come un esponente di un partito che governa la Regione, che ha numerosi parlamentari e consiglieri provinciali, possa limitarsi a denunce di “piccolo cabotaggio politico” limitate all’assise comunale. Infatti, ci saremmo aspettati il coinvolgimento di livelli decisionali più alti, anche al fine di accendere meglio i riflettori sul nostro territorio. In un certo senso, intendiamo consigliare di esportare il modus operandi di APL, facendo venire sul nostro territorio chi siede nelle stanze del potere anche quando le elezioni non ci sono. La politica apriliana deve capire che se continua con la subalternità e con il complice atteggiamento remissivo, nei confronti delle segreterie politiche non otterrà mai nulla. I cittadini chiedono a gran voce di poter vivere tranquillamente nel nostro territorio, senza doversi ammalare per colpa di scelte dettate dalla convenienza politica e dalla connivenza con le lobby. Aprilia vuole un altro modello di sviluppo per il suo futuro, certamente non legato al ciclo dei rifiuti ma all’economia sostenibile, al turismo all’enogastronomia e non divenire la pattumiera del Centro Italia o peggio un tumorificio”.
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Aprilia, l’accusa di APL: “Indagini tumori e cadute dal pero”
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