Tutto secondo copione: i rifiuti di Roma – e non solo – continueranno a essere portati nella discarica di Roncigliano, ad Albano, nonostante le proteste dei sindaci dell’ex bacino. Roberto Gualtieri ha quindi confermato le scelte dell’ex sindaca Virginia Raggi, “spedendo” i rifiuti ai Castelli, in un’area già pesantemente penalizzata a livello ambientale e idrogeologica.
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Ma ecco cosa dice l’ordinanza appena firmata: facendo riferimento alla temuta interruzione del servizio a partire dal 1 gennaio 2022, con conseguente mancata “raccolta dei rifiuti nei Comuni della Città Metropolitana di Roma e rischio per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente”, si è deciso “di adottare tutte le misure necessarie per far fronte all’impossibilità di proseguire il conferimento dei suddetti rifiuti urbani presso la discarica di Viterbo, gestita dalla società Ecologia Viterbo”. Quindi, visto che la Soc. Ecosystem Spa ha segnalato l’impossibilità, già a decorrere dal 01.01.2022, di proseguire le proprie attività di trattamento di rifiuti urbani raccolti nel territorio di Roma Capitale e in quello di 24 Comuni metropolitani, tra i quali il Comune di Albano Laziale, oltre che quelli residui prodotti dai due Aeroporti di Roma, a causa della indisponibilità di spazi nella discarica di Viterbo gestita dalla soc. Ecologia Viterbo e nella discarica di Albano Laziale gestita dalla soc. Ecoambiente, e vista la necessità di dover mettere i rifiuti da qualche parte, si è pensato bene di prorogare l’ordinanza emessa a luglio da Virginia Raggi “per evitare paventati blocchi nei conferimenti agli impianti TMB, con conseguente interruzione del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani sul territorio di Roma Capitale e l’instaurarsi di condizioni di rischio per la salute e l’igiene pubblica”.
“Appare indifferibile l’individuazione di un sito alternativo alla discarica di Viterbo per lo smaltimento dei rifiuti urbani dei 24 Comuni dell’area metropolitana di Roma, consentendo la programmazione dei conferimenti presso un diverso sito di smaltimento da individuare nella discarica sita nel Comune di Albano Laziale, località Roncigliano nonché permettere a Roma Capitale di proseguire il conferimento presso la medesima discarica”, si legge nell’ordinanza.
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Inquinamento delle acque? “Non c’è evidente correlazione con la discarica”
“Non sono emerse evidenze circa la correlazione diretta tra la riapertura della discarica di Albano Laziale e lo stato di inquinamento rilevato nell’arco temporale di efficacia dell’Ordinanza”, si legge nell’ordinanza, quindi, oltre al fatto che “appare necessario adottare ogni iniziativa utile per l’attivazione del procedimento di bonifica dell’area, attivando un Tavolo tecnico per la definizione dell’iter da seguire “dietro sollecitazione delle Amministrazioni comunali di Albano Laziale ed Ardea”.
Intanto l’acqua risulta fortemente inquinata e in alcuni quartieri non si può bere, ma Gualtieri va avanti e l’ordinanza di oggi “non prevede deroghe alle norme in materia di tutela ambientale, limitandosi ad estendere l’area di provenienza dei rifiuti conferibili nella discarica di Albano Laziale – che potranno provenire oltre che dal territorio di Roma Capitale anche dall’area metropolitana di Roma Capitale – ed il termine di efficacia fissato nell’Ordinanza del 14 luglio 2021”.
Come la prenderanno i cittadini di Albano, Ardea, Pomezia e di tutti Castelli? Ricominceranno i sit-in di protesta e i blocchi stradali? Proveranno nuovamente i sindaci ad opporsi a questa decisione? Finora i sindaci dei Comuni interessati avevano tentato in tutti i modi a convincere Gualtieri, ma senza esito. E adesso, purtroppo, i giochi sono fatti. Da qualcun altro.
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Leggi qui l’ordinanza completa firmata ieri dal sindaco Roberto Gualtieri: