Omicron. La famigerata variante ormai è entrata nelle case di molti italiani, e continua a far registrare numeri in crescita nelle tendenze della curva pandemica. Sarà. con ogni probabilità, la variante dominante che si stabilizzerà su tutte le altre, e che continuerà ad infettare. Se da una parte è vero che l’indice di pericolosità sembra essere più basso, dall’altra, però, questo è compensato dalla forte trasmissibilità della stessa. Per questo i contagi non accennano a diminuire, e ogni giorno ce ne sono sempre di più. La riapertura delle scuole, poi, fa pensare ad un ulteriore incremento di questi dati nei prossimi giorni. Ma la domanda che voglia mo porci, in questo articolo, è: come curare i sintomi di Omicron a casa, durante la quarantena? Vediamo alcuni consigli.
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Cosa prendere a casa contro Omicron
Aifa suggerisce che, in caso di febbre o dolori muscolari, si potrebbe impiegare il paracetamolo o i cosiddetti Fans (farmaci anti-infiammatori non stereoidei). Ovviamente, tranne in caso di controindicazioni provenienti, ad esempio, da allergie. Poi, ci sarebbero alcuni farmaci che si possono utilizzare solamente in alcune fasi specifiche della malattia. Parliamo corticosteroidi, quei rimedi che appartengono alla famiglia del cortisone per intenderci, che sono indicati per i pazienti ospedalizzati con malattia grave, con necessità di ossigeno. Alcuni studi ritengono che, se assunti in altri casi, potrebbero addirittura avere un impatto negativo sul sistema immunitario. Dunque, il medico di base può prescrivere corticosteroidi a domicilio se il quadro clinico non migliora entro 72 ore. Oppure, se in presenza dei parametri di ossigeno nel sangue che richiedano l’uso dell’ossigenoterapia.
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Infine, poi, ci sarebbe l’eparina. Impiegata soprattutto nella profilassi delle tromboembolie, per quelli che hanno infezioni respiratorie acute, con annessa mobilità ridotta. In tal caso, il rimedio è da impiegare per tutta la durata dell’immobilità. Aifa, però, ne sconsiglia l’uso routinario per pazienti Covid non ospedalizzati e che non sono allettati. Insomma, a parte questa infarinatura, l’opzione migliore è rivolgersi sempre al medico di base e valutare bene il proprio stato.