Anzio. Una diagnosi sbagliata, un errore fatale che sarebbe costato la vita ad un giovanissimo paziente ucciso da una leucemia fulminante a soli 26 anni. S.M. era un giovane ragazzo di Anzio e che in soli 5 giorni dalla comparsa dei primi sintomi, è stato ucciso dalla sua tragica malattia. La ASL Roma 6, già Roma H, ha fatto un errore medico di non poco conto. Avevano scambiato i sintomi di una leucemia con quelli di una colica renale, e ciò ha comportato conseguenze fatali. Ora l’Asl in questione è stata condannata, con sentenza del Tribunale di Velletri, al pagamento di quasi ottocentomila euro.“Negligenza e imperizia medica non hanno consentito al paziente di avere un rallentamento nel decorso della malattia, privandolo dunque di avere una sopravvivenza più lunga e una migliore qualità della vita”.
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Questo il responso da parte del tribunale di Velletri che ha condannato l’azienda sanitaria ad un risarcimento record, che con gli interessi, ha sfiorato il milione di euro. Secondo le perizie del medico di parte, infatti, il paziente avrebbe potuto scampare la morte o quantomeno rallentare il corso fulminante della leucemia. Eppure, “i sintomi della leucemia erano chiaramente evidenti e la neoplasia facilmente diagnosticabile. Tuttavia, senza alcun esame strumentale, il paziente è stato dimesso, senza la presa in carico”, così, il medico legale di parte.
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Diagnosi errata costa al vita a un giovane 26enne
Tutta questa straziante vicenda è accaduta il 4 dicembre di qualche anno fa, precisamene del 2003, e solamente di recente sono emersi i fatti reali dell’accaduto. All’improvviso, quando il giovane si trova a casa con i suoi, avverte dei dolori lancinanti all’addome. Le fitte sono tremende, sono spasmi che tolgono letteralmente il respiro. Dopo le prime sofferenze viene trasportato in ospedale. Qui la sentenza che devia completamene il corso della sua ospedalizzazione: “Sospetta colica reale sinistra”, questa la diagnosi. La cura? Antibiotici e riposo. Dopo soli due giorni, il ragazzo così perde completamente coscienza e sprofonda in uno stato di coma dal quale non ne uscirà più. Solamente in seguito i risultato dell’emocromo rivelano la verità: si è trattato di leucemia. Quella diagnosi sbagliata sembrerebbe aver precluso definitivamente ogni speranza al giovane e ai genitori, che ora dovranno affrontare l’enorme vuoto lasciato dal figlio.