Scacco a due sodalizi criminali che operavano sul territorio di Pomezia e nel sud della Capitale. Questa mattina, alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno tratto in arresto ben 21 persone accusate di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.
21 arresti a Pomezia
In particolare i militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di 18 misure cautelari di custodia in carcere, 2 agli arresti domiciliari ed 1 obbligo di presentazione. L’ordinanza è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. Tutti gli indagati sono gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, oltre che, in alcuni casi, di spaccio e detenzione ai fini di spaccio in concorso.
Le indagini
Il provvedimento scaturisce dagli esiti delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Pomezia e della Stazione Roma Divino Amore. Le indagini hanno consentito di accertare, tra i mesi di febbraio e novembre del 2019, l’esistenza di due distinti sodalizi criminali dediti al traffico di stupefacenti ed allo spaccio al dettaglio, operanti principalmente nella periferia a sud di Roma.
Il fortino
La “base” era collocata nell’agglomerato di case popolari di via dei Papiri e via degli Astrini, in zona Santa Palomba, che, per la loro stessa conformazione, veniva denominato “il fortino”.
Non a caso, infatti, la posizione isolata di quei caseggiati circondati dalla campagna e interamente recintati, consentiva agli indagati, attraverso un sistema di vedette, di avvistare anche a lunga distanza, qualsiasi veicolo o movimento da loro ritenuto sospetto. Questo rendeva particolarmente difficile ogni tentativo di controllo e avvicinamento da parte delle Forze dell’Ordine.
In questo contesto, apparentemente impenetrabile, era stata costituita dagli indagati, molti dei quali noti pregiudicati di lunga data, una fitta e strutturata rete. I componenti della banda, con ruoli diversi, si procuravano e smerciavano al dettaglio, in maniera parecchio redditizia, ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana.
Le intercettazioni
Le indagini sono state condotte anche attraverso attività tecniche d’intercettazione delle conversazioni tra i vari soggetti coinvolti. Principalmente i dialoghi erano caratterizzati da un linguaggio criptico e simbolico. Contemporaneamente i Carabinieri hanno applicato un sistema di video ripresa a distanza e un’attività di osservazione che ha consentito di filmare i movimenti e le relazioni di tutti i principali indagati.
Il controllo degli acquirenti
Le attività tecniche, inoltre, sono state supportate da numerosi riscontri, per lo più attraverso il controllo degli acquirenti. Ai clienti, di volta in volta, veniva infatti sequestrato lo stupefacente acquistato presso “il fortino”. Questo ha consentito ai Carabinieri di censire un continuo via vai di persone che si rivolgeva a quella centrale dello spaccio per comprare dosi a qualsiasi ora.
Il quadro probatorio raccolto dagli investigatori dell’Arma e pienamente condiviso dall’Autorità Giudiziaria è apparso così solido da determinare l’emissione, da parte del Tribunale di Roma, dei provvedimenti cautelari effettuati nella giornata di oggi. Il procedimento versa tuttora nella fase delle indagini preliminari.