Sembra una favola di Natale appena fuori tempo, ma dovrebbe essere la realtà quotidiana: quella della non indifferenza e della solidarietà, del non voltarsi dall’altra parte visto che non è successo a noi. Siamo a Pomezia, in pieno centro. Ieri mattina, in via Virgilio, una donna verso le 11:30 sta camminando a piedi nei pressi della scuola elementare Don Bosco, quando viene scippata da un giovane di circa 20 anni.
La donna inizia a urlare “Al ladro, aiuto, al ladro!” e, istintivamente, alcune persone – uomini e donne, sia giovani che anziani – iniziano a rincorrere il ragazzo che nel frattempo si era dato alla fuga. Grazie all’intervento di molte persone contemporaneamente, il malvivente inizia a sentirsi braccato: cerca di correre il più veloce possibile, ma alle sue calcagna sono ormai in tanti. Il più atletico dei soccorritori, dopo un inseguimento di qualche centinaio di metri, riesce ad acciuffare il ladro.
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“Non eravamo lì per arrestarlo o peggio per picchiarlo – racconta l’uomo che è riuscito per primo ad agguantare il ragazzo, descrivendolo con tratti inconfondibilmente extraeuropei – non era di certo il nostro compito, né la nostra intenzione: in quel momento il nostro pensiero era solo quello di recuperare il maltolto“.