Era diventata un incubo la vita di una donna di Tivoli a causa dei comportamenti ossessivi del suo ex. Ora però gli agenti del Commmisariato di Polizia di Tivoli hanno eseguito carico dell’uomo, M.D., un cinquantenne incensurato, la misura del divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico.
A seguito della denuncia e delle successive indagini sono state accertate infatti plurime condotte di stalking e, da ultimo, continui pedinamenti di cui la vittima era ignara, che hanno fatto ritenere imminente il pericolo per la donna e disposta la sua vigilanza discreta.
Il braccialetto elettronico
Nel pomeriggio del 29 dicembre scorso il PM di Tivoli ha richiesto per questo la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna e ai suoi figli con braccialetto elettronico anti-stalking; a poche ore di distanza il Giudice per le Indagini Preliminari l’ha emessa e personale del Commissariato di Stato di Tivoli, grazie alla disponibilità della società incaricata (Fastweb), la sera del 31 dicembre ha provveduto applicando all’uomo il braccialetto elettronico e fornendo alla donna un telefonino per avvisare la polizia giudiziaria in tempo reale dell’eventuale avvicinamento dell’uomo per l’immediato intervento.
La rapidità della risposta giudiziaria, possibile quando vi è l’impegno fattivo di tutti i segmenti istituzionali, rende possibile l’efficace e tempestiva tutela della donna accrescendo la loro fiducia nello Stato e prevenendo possibili ulteriori rischi per l’incolumità delle donne e dei loro figli.
Si conferma, anche in questo caso, che i braccialetti elettronici sono disponibili in poche ore e immediatamente applicabili, così consentendo un’effettiva tutela delle vittime di violenza e dei loro figli. L’uomo è ora indagato del reato di atti persecutori previsto dall’art. 612 bis comma 1 e 2 c.p. in danno della ex compagna.
I comportamenti ossessivi dell’uomo
Le indagini, svolte dai poliziotti del Settore specializzato nella Violenza di Genere e Minori del Commissariato tiburtino, coordinati dal pool “Gruppo uno” della Procura di Tivoli, hanno permesso di accertare i gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’uomo, dedotti da una serie di condotte ossessivamente reiterate da diverse settimane, consistite in pedinamenti compulsivi, nei pressoché quotidiani appostamenti nei luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, nelle minacce pubblicate sui social, sino al ripetuto danneggiamento dell’autovettura e finanche allo sfregio, presso il cimitero di Tivoli, della lapide del padre della ex compagna, interamente imbrattata di vernice nera.
Sono queste le ragioni che hanno indotto l’Autorità Giudiziaria tiburtina a richiedere per l’uomo, incensurato e senza precedenti giudiziari, il divieto di avvicinamento alla vittima e ai suoi figli, con l’applicazione del c.d. braccialetto elettronico, necessario per monitorare a distanza gli spostamenti.