«Abbiamo in circolazione la Omicron, andiamo verso la riduzione della quarantena per i vaccinati ma per gradi. Ossia con il passare dei giorni ci possono essere degli aggiustamenti a seconda delle situazione. Con Omicron stiamo andando verso endemia, quindi niente panico». Queste le parole del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Questa variazione sarà il principale cambiamento del 2022 relativo alla diffusione del Covid. Ma cosa significa? Che differenza c’è tra endemia e pandemia? Vediamo insieme i vari significati.
Leggi anche: Nuove regole quarantena, cosa cambia per vaccinati con 2 o 3 dosi
Covid: la sua evoluzione
In principio, il Covid-19 è stato un’epidemia. Il suo punto di partenza è stato Wuhan, in Cina. Poi, l’11 marzo 2020, più di un anno fa, da epidemia è passato a essere definito pandemia. Adesso si affaccia l’ipotesi dell’endemia. Questo, però, non sarebbe un male, anzi, un passaggio positivo. Sileri, infatti, ha spiegato che coloro i quali si sono vaccinati non dovrebbero avere particolari o pesanti danni nella nuova fase. Capiamo bene il perché riportando il significato di epidemia e pandemia:
- Epidemia: in genere con il termine epidemia si parla dell’aumento di casi, in una certa area e in un certo periodo temporale, oltre quanto ci si attende dalla “normalità”.
- Pandemia: è il passo successivo, quando l’epidemia va ben oltre una zona, ma si diffonde in vari Stati del mondo.
- Endemia: una malattia è considerata endemica quando l’agente patogeno che l’ha causata diventa una presenza stabile e circola nella popolazione. In questo caso la malattia si diffonde con un numero di casi che possono essere più o meno elevati ma che sono caratterizzati da essere distribuiti in modo uniforme nel tempo. Il passaggio alla fase endemica, tuttavia, dipende dal numero di suscettibili e stagionalità.