Nel periodo pre-natalizio c’è stata un’ondata incredibile di vaccinazioni, probabilmente legate alle nuove restrizioni anti-Covid messe in atto dal governo. La maggior parte dei vaccini sono stati Pfizer e Moderna, utilizzati in particolare per la dose booster. Per questa terza dose, inoltre c’è un buon tasso di copertura: è stata effettuata dal 54,16% della popolazione potenzialmente oggetto di dose booster. Per quanto riguarda gli over 80, il 70% circa è coperto da tutte e 3 le dosi. La regione che ha il più alto numero di persone con tripla copertura è la Lombardia, con i suoi quasi 3 milioni. Subito dietro c’è il Lazio, la Campania e il Veneto. Il vaccino, però, può dare anche degli effetti collaterali: ecco quali.
Terza dose: quali sono gli effetti collaterali
E’ opportuno indicare, come prima cosa, che sembrerebbe che la dose booster abbia dato meno problemi delle prime due. Gli effetti collaterali, infatti, sono stati più leggeri, soprattutto tra gli anziani. E’ stato notato, inoltre, che tali effetti indesiderati compaiono entro 48 ore dalla somministrazione. La problematica maggiormente riscontrata è il dolore nel sito dell’iniezione, questo almeno è quanto riportato da Francesco Menichetti, ordinario di malattie infettive dell’università di Pisa e direttore di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana. Presente, ma in misura minore, la spossatezza e un senso di affaticamento (comunque segnalato da un vaccinato su due). Al terzo posto c’è il mal di testa. Tra gli altri effetti indesiderati ci sono anche i dolori muscolari e i brividi, ma sembrerebbe che ciò avvenga solo a chi fa una dose di Pfizer. Anche l’ingrossamento del linfonodo sotto l’ascella è abbastanza diffuso, anzi, in questo caso è stato anche più comune che nelle prime due dosi. Limitati i casi di miocardite o pericardite. E il mix di vaccini? Molti medici lo consigliavano per aumentare la copertura, ma, pare che coloro i quali in precedenza avessero effettuato l’AstraZeneca o il Johnson&Johnson possa esserci una “reattogenicità lievemente superiore”. In pratica gli stessi disturbi già citati, ma forse più intensi.