Nonostante la percezione di sicurezza sul territorio per i cittadini di Pomezia ed Ardea sia sempre minore, tanto da chiedere a gran voce l’istituzione di un commissariato di Polizia, i dati forniti in questi giorni da Eures, anche se non entrano ancora nel dettaglio dei singoli Comuni, rimandano un’immagine più confortante rispetto al passato per quanto il Lazio. Se rapportiamo la nostra regione (intesa come Regione-Capitale), anche se sulla base di pochi e non aggiornati dati disponibili, al resto d’Europa abbiamo cifre insospettabili: relativamente a rapine e furti con strappo la regione presenta infatti l’indice di rischio più basso (11,3 reati ogni 10mila abitanti), dopo quello di Oslo (9,2), mentre il valore più alto si rileva nella regione di Bruxelles (80,1), seguita da quelle di Parigi (48,5), Copenaghen (45,4), Lisbona (44,5) e Madrid (32,7). Il Lazio si posiziona invece a metà classifica per i furti e le rapine in abitazione (31,5 ogni 10.000 abitanti), dove le migliori performance sono quelle di Oslo (15,8), Madrid (20,4), Lisbona (20,9), Berlino (25,3) e Stoccolma (30,3); molto più negativi di quelli del Lazio risultano i valori di Bruxelles (106,5), Copenaghen (93), Amsterdam (72,2) e Vienna (54,9). Solo per i furti di veicoli (66,5 reati ogni 10.000 abitanti) il Lazio registra il rischio più elevato in Europa, seguita da Stoccolma (48 ogni 10.000), Parigi (40,5) e Copenaghen (35,7), mentre Amsterdam (14) e Vienna (17,3) sono le meno colpite da questo tipo di reato. Nel 2013 c’è però stato un leggero aumento rispetto all’anno precedente dei reati predatori (del 2,5%) – con 333.109 reati denunciati, derivante da un incremento del 5,1% di furti e rapine, passati da 192.013 nel 2012 a 201.848 – cosa che ha portato il Lazio ad essere la quarta regione italiana nella classifica dove si registra il maggior numero di reati di questo genere. Ma a questo sconfortante dato si contrappone una consistente diminuzione di quelli di criminalità violenta (omicidi volontari e preterintenzionali, tentati omicidi, violenze sessuali e lesioni dolose), calati dell’8,2% (-4,2% in Italia), passando dai 7.505 nel 2012 a 6.892 nel 2013.
Latina è la città che se la passa meglio. Nello specifico, viene riportato lo 0,6 % in meno di reati nella provincia di Latina rispetto al 2012. Questa leggera flessione va in controtendenza rispetto alle altre province del Lazio. A Roma i crimini infatti continuano ad aumentare con un +2,9%, Rieti presenta un aumento della criminalità pari al 3.2% mentre per Viterbo la questione resta quasi invariata con un aumento della criminalità dello 0.3 %, per quanto riguarda infine Frosinone si è verificato un aumento di fenomeni criminosi intorno all’ 1.9%.
Quanto sopra, emerge dal Report di Eures Ricerche Economiche e Sociali, in collaborazione con l’Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio.
Nel 2013 era stato riscontrato un sensibile aumento di fenomeni criminosi, in particolar modo riguardanti furti (si riscontra invece una diminuzione delle rapine) in tutte le province del Lazio, eccezion fatta per Latina, dove si è inoltre potuto verificare anche un decremento della criminalità violenta. Nonostante questa leggera flessione la provincia pontina mantiene il suo primato di criminalità violenta con il 14.9% di reati per ogni 10.000 abitanti.
Samantha Morano