E se da un lato il Governo ha approvato il Super Green Pass per limitare i contagi e ‘salvare’ il Natale (scongiurare così il pericolo di ricadere nell’incubo delle zone rosse), dall’altra nel Lazio i casi positivi sono in aumento. O meglio, a preoccupare gli esperti è il numero dei ricoverati che sale e quello delle terapie intensive, che questa settimana hanno toccato un indice di occupazione del 9% (la soglia da non superare è quella del 10%). La Regione sta cercando di farsi trovare pronta: ha già sbloccato nuovi posti letto Covid e sta cercando di accelerare la campagna di vaccinazione, con la somministrazione della terza dose agli over 40.
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Lazio in zona gialla? Gli ultimi dati e cosa rischia la Regione
E se le terapie intensive nel Lazio, stando ai dati pubblicati da Agenas aggiornati al 25 novembre, sono al 9%, il tasso di ricoveri in regime ordinario è all’11%, percentuali al momento ancora sotto la soglia di rischio. Seppur di poco. “Fino a due settimane fa il 95% dei ricoverati in terapia intensiva era non vaccinato – spiega Massimo Antonelli, primario del reparto Anestesia e Rianimazione del Policlinico Gemelli al quotidiano La Repubblica – oggi invece questa percentuale è scesa all’85%”. Un cambio di ‘rotta’ confermato anche dal direttore del Pronto Soccorso e del reparti di Terapia Intensiva del Policlinico Umberto I Francesco Pugliese: “In rianimazione i più numerosi sono no-vax, ma il calo della protezione dei vaccini è indiscutibile. Bisogna correre con le terze dosi e non abbassare l’attenzione”. Giulio Ricciuto, primario del Pronto Soccorso del Grassi e presidente della Simeu (Società medicina emergenza-urgenza) del Lazio, ha spiegato che la situazione, almeno per ora, è sotto controllo: “Non siamo ancora in sovraffollamento. Ma nel caso di un aumento repentino dei ricoverati ci troveremmo in sofferenza”. Fatto che nessuno si augura, soprattutto dopo quasi due anni di pandemia e di una quotidianità totalmente stravolta da un virus.
Zona gialla prima di Natale nel Lazio?
I contagi nel Lazio sono in salita e, purtroppo, su questo non c’è dubbio. Nessuna certezza, invece, su un possibile passaggio della Regione dalla fascia bianca a quella gialla. “Non escludo niente – ha spiegato l’Assessore D’Amato alle pagine del Messaggero – perché tutto dipende anche dai nostri comportamenti, dico che sono stati adottati provvedimenti importanti anche di carattere preventivo per preservare il Natale e ciò che comporta. Siamo in un contesto aperto, Europeo, vediamo paesi come la Germania con un’incidenza superiore alla nostra. Dovremmo ripristinare le quarantene per chi arriva da Bulgaria e Romania. La campagna dei richiami però doveva partire prima, c’è stato uno scarto di un mese tra la fine di agosto e settembre”.
Coronavirus nel Lazio: la situazione aggiornata
Stando ai dati di ieri, nel Lazio si sono registrati 1.276 nuovi casi e 6 morti, mentre 684 sono i ricoverati e 89 i pazienti in terapia intensiva. Dati sicuramente migliori rispetto a quelli dello scorso anno: -52 i decessi rispetto al 25 novembre del 2020, -826 casi positivi, -2666 ricoverati in area medica e -260 terapie intensive. Resta da capire, però, come evolverà la situazione e cosa ne sarà della Regione prima del Natale, ora che l’Italia si tingerà (anche) di giallo.