Vaccino obbligatorio. E’ una domanda che sta ronzando da giorni nella testa di molti italiani. Anche i media hanno accesso i riflettori sulla questione. La possibilità che possa realizzarsi è molto concreta: cosa accadrebbe se in Italia venisse definitivamente introdotta la vaccinazione obbligatoria? E ancora, soprattutto: cosa potrebbe succedere a chi dovesse decidere ugualmente di non sottoporsi alla somministrazione del preparato anti-Covid? La questione è divenuta ancora più concreta, dal momento in cui un altro Paese, e cioè l’Austria, ha deciso perentoriamente di introdurre suddetto obbligo proprio a partire dal 1 Febbraio 2022. Tutto ciò, comunque, considerando la situazione della nostra Penisola, totalmente in zona bianca e con condizioni di controllo del virus migliori di molti altri Paesi europei.
I paesi con il vaccino obbligatorio
A ben ricordare, il primo Paese al mondo che ha preso una decisione simile per il vaccino annti-Covid è stato l’Indonesia che, da febbraio 2021, ha introdotto l’obbligo. Chi non si sottopone al vaccino in Indonesia rischia una multa e la decurtazione dei sussidi. Il fatto, invece, che ancora molta parte della popolazione non abbia fatto il vaccino è imputabile solamente alla scarsità di dosi vaccinali giunte nel Paese. Poi ci sono i casi di Micronesia e Turkmenistan, due Stati in cui il Covid ha fatto registrare pochi contagi. Nonostante ciò, chi non si vaccina nell’arcipelago rischia di perdere ogni sussidio statale riservatoli. Mentre delle sanzioni previste nel controverso Paese ex sovietico nulla è trapelato in Occidente, dunque non si hanno informazioni certe o chiare.
La possibilità in Italia
L’obbligo vaccinale è una delle ipotesi sul tavolo di Mario Draghi, ma nel prossimo decreto il Governo dovrebbe optare per il super green pass: quando scatta la zona arancione, con il tampone sostanzialmente si potrà solo andare a lavoro e fare la spesa. Tuttavia, se nelle prossime settimane dovesse verificarsi un brusco innalzamento dei contagi da Covid, anche il Governo Draghi potrebbe trovarsi dinanzi la possibilità del lancio dell’obbligo vaccinale, inizialmente in vigore solo per il personale sanitario. Anche se già da subito ci potrebbe essere una estensione anche a insegnanti e Forze dell’Ordine come principali referenti. Ovviamente, per chi dovesse tirarsi indietro non sarà previsto di certo il carcere, ma molto probabilmente sanzioni pecuniarie e amministrative (impossibilità di ricoprire incarichi pubblici). In questo modo, i dipendenti pubblici rischierebbero di rimanere a casa senza lavoro e senza stipendio. Per i lavoratori del privato invece lo scenario più plausibile è quello del taglio dello stipendio e dei contributi.