Da diverso tempo ormai gli attivisti di Roma monitorano le condizioni dei cani custoditi nei canili della capitale e la gestione delle strutture. Purtroppo questa attività di monitoraggio ha portato alla luce dei casi su cui si rende necessario fare luce. Diversi cani infatti sono stati segnalati alla ditta incaricata della gestione sanitaria dei rifugi perché sofferenti o in difficoltà, ma i responsabili non sarebbero intervenuti con la dovuta tempestività e competenza. Questo, in alcuni casi, ha portato alla morte degli animali e in altri ha comunque messo a serio rischio il loro benessere.
Canili a Roma: gravi negligenze denunciate da ENPA E LNDC
“Igor, del canile di Ponte Marconi, poteva essere salvato se si fosse intervenuti in tempo” fanno sapere le associazioni ENPA e LNDC Animal Protection. “L’esame necroscopico ha chiarito che la sua morte è stata dovuta a una torsione gastro-splenica. Il giorno prima del decesso i volontari avevano informato chi di dovere che il cane non stava bene ma l’animale è rimasto senza assistenza veterinaria fino alla morte, nonostante la ditta sia tenuta – per contratto – a offrire una reperibilità veterinaria h24. Penny, del canile Muratella, aspetta da tempo di essere sottoposta a esami diagnostici per la probabile epilessia che la affligge, come segnalato più volte dai volontari, ma ad oggi nulla è stato fatto dalla ditta responsabile e la sofferenza della cagnolina rimane senza cure adeguate.”
“Questi sono solo un paio di una serie di casi che sono oggetto di un esposto che abbiamo presentato alla Procura della Repubblica affinché vengano effettuate delle indagini accurate sulle modalità operative della ditta che il Comune ha incaricato per gestire il benessere e la salute dei propri cani. Stando a quanto abbiamo visto finora, si tratterebbe di gravi forme di negligenza e pressappochismo che di sicuro non permettono di garantire le cure e le attenzioni necessarie a tutela degli animali custoditi nei canili della capitale”, continuano le associazioni ENPA e LNDC.
“È davvero incredibile e inaccettabile che una ditta che sul proprio sito scrive di avere come obiettivo il benessere animale possa ignorare le richieste dei volontari di assistenza a cani evidentemente malati e sofferenti, ritardando o del tutto omettendo l’assistenza che sarebbero tenuti a fornire per contratto ma – se vogliamo – anche per etica. Auspichiamo che queste situazioni non si verifichino più e attendiamo fiduciosi l’esito delle indagini”, concludono le associazioni.