Proseguito gli incontri per la definizione dell’accordo relativo al ricambio generazionale richiesto dall’Azienda Alfasigma per gli stabilimenti di Pomezia e Bologna. Al momento i Sindacati sono però divisi: tre sindacati (Filctem CGIl, Femca CISL, Uiltec UIL) hanno salutato favorevolmente l’accordo mentre riserve sono state espresse invece dalle sigle sindacali Cisal Fialc, Failc Confail, Fesica Chimici e Ugl Chimici. Partiamo dalla posizione di questi ultimi.
La posizione dei Sindacati Cisal Fialc, Failc Confail, Fesica Chimici e Ugl Chimici
In questo caso i Sindacati spiegano che “rispetto alla precedente comunicazione alcune somme sono state rettificate a seguito delle richieste avanzate ma non è abbastanza“. Nonostante infatti “le somme riconosciute dall’azienda per i lavoratori cd. “pensionabili” (coloro i quali raggiungono la pensione con i diversi strumenti concordati) siano da considerarsi sufficienti, va evidenziata la sperequazione esistente in seno ai vari strumenti adottati”.
Aggiungono nel dettaglio i Sindacalisti: «Volendo entrare nello specifico, le erogazioni convenute nell’accordo per “Opzione Donna” sono sproporzionate rispetto ad un/una “Quota 100”; infatti, “Quota 100” è calcolata con il sistema “misto” mentre “Opzione Donna” con il sistema contributivo e ciò produce un abbattimento della pensione di una lavoratrice di circa il 25% (sine die e con aspettativa di vita superiore ad un uomo). Va da sé che c’è una sproporzione fra i 55Mila riconosciuti a “Quota 100” ed i 70Mila riconosciuti ad “Opzione Donna”. Ed ancora, trattandosi di un accordo di uscita volontaria dall’azienda per procedere ad un ricambio generazionale, avremmo atteso da quest’ultima un impegno maggiore sulle mensilità complessive riconosciute per i cd. “non pensionabili”, trattandosi della tipologia di lavoratori di maggior impatto sul ricambio generazionale».
«Anche in questo caso, le somme proposte dall’azienda hanno un influsso fortemente negativo sul tenore di vita, fino al raggiungimento del requisito pensionistico, dei lavoratori che volessero accedere a tale misura. Quindi, è bene ribadirlo, la volontarietà non incentivata adeguatamente, a nostro avviso, comporterà la mancata adesione dei lavoratori alla proposta aziendale. Al fine di consentire all’Azienda, qualora ce ne fosse bisogno, di erogare le mensilità richieste dalle scriventi OO.SS. per i lavoratori “non pensionabili” è stato proposto di sottoscrivere l’accordo per il Fondo Nuove Competenze che le avrebbe consentito il risparmio economico del costo orario per un massimo di 250 ore a lavoratore (il conto è presto fatto sulla vostra paga oraria moltiplicata x 250 x lavoratori azienda) in cambio di formazione adeguata al settore di appartenenza dell’azienda. Tale misura avrebbe consentito di raggiungere il triplice scopo della formazione e riqualificazione dei lavoratori sul piano della nuova organizzazione aziendale, la possibilità economicamente sostenibile dall’azienda di incentivare la misura dei “non pensionabili” ed infine di consentire una maggiore adesione dei lavoratori “non pensionabili”».
«Accordo non sottoscritto»
In virtù di quanto esposto le sigle sindacali puntualizzano quindi: «Tutto ciò premesso, considerando che non sono stati accolti i suggerimenti e le richieste delle scriventi OO.SS.,in particolare le proposte relative ad “Opzione Donna” e quelle relative ad un idonea erogazione di mensilità atte a favorire la fuoriuscita dei lavoratori e delle lavoratrici ”non pensionabili”, abbiamo deciso di non sottoscrivere l’accordo “ponte generazionale” nell’interesse dei lavoratori coinvolti».
«Ci corre inoltre l’obbligo di chiarire che non proviene da alcun membro riconducibile alle OO.SS. firmatarie del presente comunicato la “veicolazione dei messaggi che hanno fatto registrare confusione” poiché il comunicato circolato, che ha generato un certo “disturbo”, è stato redatto e pubblicato ad ottobre 2021 e non nella serata del 17 novembre c.a. A tal proposito ci chiediamo a chi ha giovato la circolazione del sopracitato comunicato. Lasciamo infine a Voi lavoratori e lavoratrici trarre le necessarie conclusioni circa la metodica con cui queste trattative sono state portate avanti richiamando una opportuna riflessione in merito alla tutela del Vostro futuro in questa azienda». Così il Segretario Nazionale, il Segretario Nazionale, l Vicesegretario Generale, il Segretario Nazionale rispettivamente delle sigle CISAL FIALC FAILC CONFAIL FESICA CONFSAL UGL CHIMICI.
La nota dei Sindacati FILCTEM CGIL – FEMCA CISL – UILTEC UIL
Posizione differente è stata assunta invece da altri tre Sindacati come citato in apertura, in particolare parliamo della Filctem Cgil, la Femca Cisla e la Uiltec Uil. Questa la nota stampa diramata: «Si è conclusa questa notte la trattativa per definire l’accordo Quadro del gruppo Alfasigma volto ad affrontare il “ponte generazionale“ in azienda. Una discussione iniziata diverse settimane fa alla luce dei processi di riorganizzazione delle aree in particolare nella Business Unit Italia nel quadro degli investimenti predisposti per la trasformazione digitale e della opportunità di accompagnare alla pensione su base esclusivamente volontaria la popolazione senior».
«In questo senso e per tutti coloro che lo ritengono favorevole, a patto di avere requisiti di anzianità contributiva ai quali mancano non più di 36 mesi, di avere diritto di accesso alla cosiddetta “quota 100” o “opzione donna”, o comunque un età non inferiore ai 58 anni per le donne e 59 per gli uomini, sono stati stabiliti gli strumenti articolati sulle casistiche specifiche, che possono permettere di cessare il rapporto di lavoro con disponibilità da evidenziare entro il prossimo 10 dicembre p.v. Il testo dell’accordo dettaglia anche come il processo di ricambio generazionale si svilupperà prevedendo l’assunzione o la stabilizzazione di nuove risorse professionali prevedendone gli ingressi nella misura di 1/3 rispetto alle effettive cessazioni opportunamente valutate in base ai siti e alle aree interessate».
«Le Segreterie Nazionali e le RSU saranno impegnate nei prossimi giorni a spiegare i contenuti dell’accordo così come a monitorare insieme le ricadute organizzative di questo “ponte generazionale” in particolare su gli effetti operativi dei vari siti, aree e reparti. Come sottolinea l’accordo, nei prossimi mesi verranno valutati ulteriori strumenti di accompagnamento a partire dal fondo TRIS oggi non disponibile, in ogni caso sempre nel quadro imprescindibile del “ponte generazionale” che si è voluto considerare come valore sul quale definire ogni scelta. Abbiamo registrato una certa confusione nella veicolazione dei messaggi che hanno accompagnato questa trattativa da parte di altre organizzazioni e anche su questo Filctem Femca e Uiltec stanno valutando i comportamenti da tenere nei prossimi appuntamenti». Così le Segreterie Nazionali FILCTEM CGIL – FEMCA CISL – UILTEC UIL.