Sui social le foto con il figlio, le braccia strette attorno a lui. Lo tiene per mano, lo abbraccia e quelle istantanee sembrano solo la normalità tra padre e figlio, un amore che dovrebbe andare oltre. E non certo portare a uccidere. E invece è proprio questo quello che ha fatto Mirko Tomkov, un uomo polacco di 44 anni, che ieri ha ucciso il figlio, il piccolo Matias di appena 10 anni.
Mirko Tomkov uccide il figlio a Vetralla: il Comune (e non solo) sotto choc
L’uomo si trovava in un ospedale di Roma, dove era ricoverato per Covid. Ma ieri pomeriggio ha pensato bene di scappare, di andare a Cura di Vetralla, nel Viterbese, di bussare alla porta di casa e di uccidere Matias, accoltellandolo alla gola. Un colpo che non gli ha lasciato scampo.
Mirko Tomkov, un operaio polacco, da qualche settimana aveva il divieto di avvicinamento alla famiglia, non poteva vedere la moglie e il figlio, non poteva avvicinarsi a quell’abitazione, che ieri invece si è trasformata nel ‘teatro’ della tragedia. Sarebbe dovuto restare fuori. E invece è entrato e ha commesso uno degli atti più orribili che un uomo possa fare: uccidere un bimbo indifeso, suo figlio. Mirko Tomkov ora è accusato di omicidio, si trova piantonato in ospedale e presto dovrà spiegare, fornire a chi indaga ulteriori elementi.
Uccide il figlio a Vetralla: chi è Mirko Tomkov
E’ sotto choc il comune di Vetralla (e non solo), dove dilagano rabbia e dolore. Nessuno conosceva l’incubo di quella mamma e del bimbo, nessuno era a conoscenza della violenza del padre, delle botte e dei soprusi che Matias a soli 10 anni ha dovuto forse sopportare. Un peso troppo grande per la sua età, quando avrebbe dovuto solo divertirsi, giocare con gli amichetti. “Era un solitario – raccontano alcuni residenti vicini di casa al Messaggero-, non lo conoscevamo. Lui non dava confidenza a nessuno. Non sapevano nulla di quanto accadeva in casa loro”. “L’ho visto nel primo pomeriggio qui davanti – spiega una vicina -, faceva avanti e dietro. Si metteva le mani nei capelli e continuava a camminare”. Poi ha deciso di entrare in quella casa, ad aprirgli proprio Matias che forse si è fidato, proprio lui che poco dopo è stato ucciso dal padre, accoltellato alla gola. A scoprire la tragedia è stata la mamma, una donna di 35 anni che al rientro da lavoro si è ritrovata davanti il figlio, ormai senza vita, e Mirko, privo di sensi, esanime a terra. Ora restano i se, i ma, i forse, mentre Matias a soli 10 anni non c’è più, ucciso da chi avrebbe dovuto amarlo più di qualsiasi altra persona.