L’ha violentata in Piazza Cola di Rienzo, ora uno straniero incensurato 42enne è agli arresti domiciliari. Una studentessa americana è stata violentata in Prati lo scorso mese. I Carabinieri della Compagnia Roma San Pietro, su delega della Procura della Repubblica di Roma, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di uno straniero incensurato 42enne, accusato di violenza sessuale aggravata in danno di una studentessa americana.
Studentessa americana violentata in Prati, le ricerche
Lo scorso mese di settembre, in piena notte, una pattuglia dei Carabinieri intervenne nei pressi di Piazza Cola di Rienzo, dove ad attenderla vi era in strada una giovane studentessa statunitense sotto shock. Sul momento, la ragazza riferiva ai militari di aver poco prima subito un’aggressione sessuale da parte di un uomo di circa quarant’anni. Nell’immediatezza venivano diramate le ricerche nelle vie limitrofe senza però trovare nessuno. Maggiori dettagli sono poi emersi a seguito della formalizzazione della denuncia da parte della vittima, la quale precisava agli inquirenti la dinamica, gli orari e i luoghi dell’aggressione.
Il racconto: “Mi toccava le parti intime”
In particolare, l’uomo si avvicinava alla vittima con la scusa di fumare insieme una sigaretta ma dopo poco iniziava ad abbracciarla, baciarla, palpeggiarla e violarle le parti intime. L’approccio morboso non cessava al rifiuto della giovane che veniva seguita fino al pianerottolo antistante il proprio appartamento e costretta a subire i medesimi atti lungo tutto il tragitto. L’incubo terminava grazie all’aiuto delle sue coinquiline, le quali, compresa la situazione di pericolo, riuscivano con la forza a chiudere la porta di casa lasciando all’esterno l’aggressore e mettendo in salvo l’amica. Così, i Carabinieri della Compagnia Roma San Pietro, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, acquisite le immagini dei sistemi di videosorveglianza dell’area e del condominio dove alloggiava la giovane, hanno potuto identificare l’aggressore in uno straniero che era stato controllato la sera stessa, proprio in quella zona, da un’altra pattuglia in transito a cui aveva destato sospetto per il proprio vagabondare. Creato pertanto un fascicolo fotografico, proprio quel sospettato veniva riconosciuto con certezza sia dalla vittima che dalle sue amiche.