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‘Piove’ nella Galleria Giovanni XIII: scrosci d’acqua e pozzanghere da settimane. Si attende la tragedia?

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Acqua Galleria Giovanni XIII

A Roma piove sul bagnato e chi percorre da mesi la Galleria Giovanni XIII, il tunnel che passa sotto la collina di Monte Mario e collega la Tangenziale Est, in direzione Policlinico Gemelli lo sa bene. E se all’esterno potrebbe piovere perché è la natura che ‘comanda’ e non si può impedire in nessun modo che accada, è strano che all’interno di una galleria piova. E invece è proprio questo quello che succede da diverse settimane, nonostante le segnalazioni dei cittadini. Dal tetto del tunnel viene giù l’acqua, non si sa di che natura sia (nel caso fosse potabile potrebbe trattarsi addirittura di uno spreco) e questo rappresenta un vero e proprio pericolo in quella galleria acclamata da molti, un progetto che riempie di soddisfazione molti amministratori. Se non fosse che ora gli automobilisti e i centauri si trovano a fare slalom tra le pozzanghere e ad azionare velocemente i tergicristalli quando si ritrovano all’improvviso lo scroscio d’acqua addosso, pregando che non succeda qualcosa di brutto. 

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‘Da circa 3 o 4 mesi segnalo la presenza di questa copiosa perdita d’acqua, che si riversa sulla carreggiata di marcia di destra creando non poche pozzanghere. Un pericolo per tutti, per chi viaggia in auto e per chi è sui mezzi a due ruote perché lo scrocio c’è. Ho fatto un esposto scritto alla Polizia Locale, al Comando Competente di zona più di 2 settimane fa’ – ci spiega un cittadino infuriato. Infuriato perché nulla è cambiato, nonostante la Galleria nei giorni scorsi sia stata chiusa per delle manutenzioni: ‘Hanno chiuso il tunnel per 10 giorni dalle 22 alle 6 del mattino in entrambe le direzioni, 5 giorni da un lato e 5 dall’altro‘. Ma è qui che oltre al danno e al pericolo arriva la beffa. Stando a quanto ci racconta il lettore, non è stato sistemato nulla e l’acqua continua a venire giù. I vigili di Roma avrebbero inviato i documenti alla ditta che dovrebbe occuparsi dei lavori, quella che dovrebbe capire e risolvere il problema, ma per il momento tutto tace e questo potrebbe rientrare in una grave omissione di atti di ufficio. E se da una parte si gioca sull’ironia per non versare altre lacrime (perché d’acqua basta quella che c’è nella Galleria), dall’altra resta la rabbia e l’indignazione di chi vive nella Capitale d’Italia e chiede solo più sicurezza. ‘Passano i giorni, ma il problema non si risolve’. Quando arriverà il momento delle soluzioni?

 

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