Procura e Prefetto lo avevano detto che presto ci sarebbe stata una soluzione. E cosi è stato. Dopo giorni, Ennio, l’86enne sfrattato dalla propria abitazione di proprietà, che era stata occupata mentre lui si trovava in ospedale da una rom, può finalmente tornare a casa. Una vicenda quella dell’anziano che aveva scosso l’opinione pubblica, indignato tutti e posto l’accento su una tematica spesso frequente, tra non poche paure e leggi che sembrano cieche di fronti a quelli che dovrebbero essere dei diritti.
Roma, va in ospedale e una rom gli occupa la casa: Ennio può tornare nel suo appartamento
Questa mattina, grazie all’intervento delle forze dell’ordine, Ennio è rientrato nel proprio appartamento di proprietà, in zona Don Bosco. Quell’appartamento che gli era stato tolto ingiustamente da una rom che, in sua assenza, aveva pensato bene di forzare la serratura, di cambiarla e di appropriarsi di quelle quattro mura, care all’anziano, come se nulla fosse. Come se si trattasse di un atto del tutto normale.
La rom è stata mandata via e a confermarlo è stata anche Laura Corrotti, consigliera Lega Regione Lazio: ‘Ennio dopo settimane vissute in uno stato di precarietà potrà tornare nella casa in cui ha vissuto per 60 anni. Si conclude una vicenda al limite dell’assurdo e durata fin troppo tempo’ – ha dichiarato. All’arrivo delle forze dell’ordine, la signora era già fuggita via ‘ma ci auguriamo – spiega la Corrotti – che al suo interno abbia lasciato tutto nelle stesse condizioni in cui l’ha trovata, senza continuare a recare ulteriori danni’. In quella casa di ricordi, di collezioni di libri, quadri, di vita vissuta.
Una vicenda che aveva rasentato l’assurdo e che oggi giunge al capolinea con un lieto fine anche se Ennio dovrà aspettare ancora un po’ e giostrarsi tra non pochi cavilli burocratici. ‘Il suo concreto ritorno a casa richiederà un po’ di pazienza a causa di procedure burocratiche – spiega la consigliera – ma è un passo in avanti verso un atto di legalità e sicurezza richiesto a gran voce dalla Lega. Sono inaccettabili questi atti di prepotenza’.