Anche quest’anno, sabato 24 gennaio, l’associazione Fare Verde ha tenuto presso la sala multimediale della Casa Famiglia Chiara e Francesco di Torvajanica l’evento “Fratello Mare”, che ha affiancato la manifestazione svolta domenica 25 gennaio, “Il Mare d’Inverno”. Ospite dell’incontro di sabato Niccolò Carnimeo, giornalista e scrittore, nonché docente universitario all’università di Bari, la dott.ssa Gabriella Villani, responsabile del WWF Riserva Litorale Romano, Fabio Converio del WWF, Dario Amodeo e Giorgia Bellugi (Surfrider Foundation Europe ).
Niccolò Carnimeo, in collegamento streaming per problemi sopraggiunti all’ultimo momento, ha illustrato il suo libro “Come è profondo il mare”, racconto che narra i viaggi e spedizioni nei mari di diverse zone del mondo. Da questi viaggi nascono tre reportage che Carnimeo ha scritto navigando oltre le rotte convenzionali, nel mare di plastica, nel mare di mercurio e nel mare di tritolo. Carnimeo descrive il mare come un’immensa discarica, fotografia e conseguenza del modo in cui abbiamo scelto di vivere, tutto a svantaggio delle future generazioni.
È seguita a questa narrazione l’illustrazione della Surfrider Foundation Europe, con la descrizione dei motivi e della quantità di rifiuti presenti in mare provenienti per lo più proprio da terra e dagli errati stili di vita che creano, inconsapevolmente, cattive e dannose abitudini.
Dai rifiuti si è poi passati alla gestione della costa, con l’illustrazione del WWF del progetto “Riserva Capocotta Pigneto” presentato nel 1990 e che a 25 anni di distanza ancora non trova interlocutori pubblici attenti nonostante la situazione dell’erosione costiera sia costantemente in peggioramento. Ancora una volta emerge dall’esposizione che gli interessi economici prevalgono sulla salvaguardia di queste aree di pregio ambientale. Rimanendo sul tema, il testimone è passato a Fare Verde che da anni si occupa a Torvajanica della tutela dunale traendo profitto della preziosa collaborazione ed esperienza del WWF litorale romano. Fare Verde ha creato qui varie aree di sperimentazione fino a patrocinare il lancio del progetto “Habemus Dune” condotto personalmente dall’Arch. Cristiano Casafina che sta iniziando a ricreare aree dunali con piantine nate da seme e conservate presso il vivaio Crescenzo di Torvajanica. Si tratta di un progetto che nasce dal basso, cioè dalla volontà del progettista e dei concessionari dei chioschi che, con piccola partecipazione economica, hanno deciso di ridare alla spiaggia retrostante la tipicità che era naturale tempo fa a Torvajanica.
A seguito di quest’ultima presentazione, il presidente della Lega Navale di Pomezia, Mauro Zecca, ha promesso che i prossimi fondi della Regata degli Alberi saranno devoluti al progetto habemus dune.
Ancora una volta dal basso arrivano atti di incoraggiamento che normalmente ci si aspetterebbe ancor più dagli enti locali preposti.
Sui temi della tutela della costa, come a Roma, anche a Pomezia latita ancora il Comune, che probabilmente non percepisce la responsabilità che ha sulla devastazione di un area di elevato pregio ambientale e la responsabilità della illegalità presente in quel tratto di spiaggia.
Ritornando all’enorme problema dei rifiuti che non si vedono, ossia di quelli in mare, si è chiuso il convegno con Giancarlo Lanzone dell’Associazione Fare Verde, che ha lanciato tre proposte che l’associazione vuole promuovere per la riduzione di rifiuti a Pomezia per dare un senso a quanto dibattuto nel convegno:
1) l’impegno nel 2015 alla informazione e alla lotta contro le buste biodegradabili illegali che ancora oggi vengono distribuite ai cittadini da molti commercianti nonostante le pesanti sanzioni esistenti per favorire in cambio l’uso della sporta riutilizzabile
2) una campagna per l’eliminazione di piatti e bicchieri di plastica sostituendoli con materiali riutilizzabili e laddove non fosse possibile con la creazione anche di un gruppo di acquisto per gli operatori commerciali che consenta di ridurre il costo delle corrispondenti stoviglie in mater-bi (materiale biologico biodegradabile e compostabile realizzato con amido di mais) che possano così essere smaltiti tramite compostaggio.
3) Incentivazione all’uso dell’acqua di rubinetto tramite installazione di fontanelle pubbliche davanti alle scuole e ai luoghi di aggregazione e installazione di impianti alla spina presso bar, ristoranti ed esercizi commerciali nonché nelle strutture pubbliche per favorire la riduzione/eliminazione delle bottiglie in plastica dell’acqua
L’impegno di Fare Verde sarà quello di fare informazione e di creare tavoli di discussione che portino anche a creare gruppi di acquisto per la riduzione dei costi e quello di chiedere al Comune di Pomezia l’impegno per l’informazione ed il controllo delle buste illegali e la partecipazione ai tavoli di discussione per favorire la forte riduzione della plastiche di cui si possa fare a meno anche con forma incentivanti verso i commercianti che si impegneranno a collaborare.