La triste storia giudiziaria che vede Daniel Domar evaso dagli arresti domiciliari a cui era stato condannato in attesa di processo per l’omicidio colposo della piccola Stella Manzi, è stata portata in Parlamento grazie ad una interrogazione del Senatore del PD Claudio Moscardelli, primo firmatario del disegno di legge sull’omicidio stradale, redatto anche con l’associazione Valore Donna di Latina, per sensibilizzare il Governo a prendere il tema della sicurezza stradale con maggiore serietà e ad evitare la beffa della fuga dell’imputato.
La piccola Stella Manzi morì a soli 8 anni, uccisa da un pirata della strada. A Daniel Domnar, di origini romene, 23 anni il prossimo 24 luglio, erano stati concessi gli arresti domiciliari. Quando si verificò l’incidente ad Aprilia, il 26 dicembre 2013, il giovane guidava senza patente, era ubriaco ed era sotto l’effetto della cocaina. Centrò in pieno, durante un sorpasso, l’auto a bordo della quale si trovava la bimba, che era con la madre e i due fratelli. La piccola morì alcuni giorni dopo a causa delle ferite riportate. Ieri avrebbe dovuto tenersi il processo con rito ordinario, ma l’imputato non si è presentato in aula: potrebbe essere andato a cercare rifugio nel suo Paese d’origine oppure potrebbe essersi nascosto da qualche amico nella zona di Nettuno. Secondo quanto si apprende, sarebbe irreperibile da almeno due mesi.
L’associazione Valore Donna, che ha sempre seguito la famiglia della piccola vittima, raccoglie oggi l’appello della madre di Stella, Giannina Calissano, che su internet e sui social network ha diffuso la foto dell’assassino di sua figlia, con i possibili luoghi da lui frequentati. Era ai domiciliari in via dell’Olmo 25 a Nettuno, ma pare avesse amici anche nella zona del poligono militare. “È scappato dagli arresti domiciliari dopo avere ottenuto un permesso firmato dai magistrati” – ha detto la signora Calissano. “Aiutatemi a trovarlo e se lo vedete, chiamate i carabinieri: è un evaso”.
“È inaccettabile – afferma Valentina Pappacena, presidente di Valore Donna – che oggi si compiano ancora certe leggerezze. La famiglia di Stella si era già opposta ai domiciliari, rivolgendosi all’epoca all’ex Ministro Annamaria Cancellieri, proprio per scongiurare il pericolo di fuga. L’omicidio stradale, di cui auspichiamo – alla luce di questi ultimi fatti – un’accelerazione dell’iter, dovrebbe essere messo sullo stesso piano di un omicidio volontario. Non si può pensare che chi si ubriaca e assume droga prima di mettersi al volante, non sia consapevole del pericolo che rappresenta per sé e per gli altri”.
M.C.