Si è tenuta ieri, giovedì 28 ottobre 2021, l’incontro per lanciare a Pomezia la nuova Consulta delle associazioni, modificata in base al nuovo Regolamento, approvato con delibera del Consiglio comunale n. 20 dello scorso 04 maggio 2021. A far discutere è stato però l’introduzione di un passaggio all’articolo 2 il quale stabilisce che a farne parte potranno essere tutte le associazioni che “non abbiano contenziosi aperti con l’Ente”.
«La prima vittima della “ghigliottina” dell’amministrazione è stata l’Associazione Latium Vetus, che si è vista rigettare, con nota firmata dalla dirigente Dott.ssa Rosa Iodice, la propria istanza di iscrizione alla Consulta, poiché… l’associazione ha attualmente in corso ben due contenziosi con il Comune di Pomezia!», scrive Giacomo Castro Presidente dell’Associazione.
«Si tratta di un attacco alla libertà del volontariato quello portato avanti dell’amministrazione comunale di Pomezia. Ma qui arriva il bello. L‘Associazione Latium Vetus è infatti iscritta all’albo delle Associazioni della Regione Lazio ormai dal lontano 2013, ed è fra le associazioni maggiormente attive nel settore della tutela e della valorizzazione territoriale a Pomezia, e a ben vedere, infatti, i contenziosi promossi dall’associazione sono in piena aderenza con i propri scopi istituzionali: si va dal più recente ricorso contro l’approvazione della variante urbanistica inerente la lottizzazione “ex Tacconi”, al ricorso promosso nel 2019, in materia di trasparenza dei bandi pubblici (qui il giudice amministrativo ha riconosciuto addirittura le ragioni dell’associazione accogliendone il ricorso in via d’urgenza», prosegue.
«A Pomezia, tanto basta per fare fuori un’associazione dall’organo consultivo del volontariato. Lo chiediamo a voi, che senso ha estromettere un ente associativo dalla Consulta delle Associazioni? Solo perché una associazione svolge seriamente i propri fini istituzionali o difende i propri diritti, non è più idonea ad apportare il proprio contributo nell’organo che ‘dovrebbe’ garantire la massima partecipazione del mondo volontariato? Quanto sta accadendo a Pomezia è della massima gravità ed è veramente inaccettabile: basterà, infatti, che un’associazione presenti o partecipi ad un ricorso contro il Comune, per vedersi estromessa dalla relativa Consulta».
«Non possono, ad esempio, non venire in mente le varie vicissitudini affrontate negli ultimi anni dalle associazioni sportive, in merito all’affidamento delle palestre. E oltre al danno ovviamente anche la beffa. Già perché la Consulta, nata a Pomezia nel 2016 non ha finora mai funzionato a dovere: l’ente comunale ha, infatti, finora sempre disatteso l’obbligo (prescritto nel vecchio regolamento) di convocare annualmente questo organo».
«La riforma della consulta delle Associazioni nasceva proprio (perlomeno questo era l’intento dichiarato dai rappresentanti del Movimento 5 stelle di Pomezia) per promuovere le sinergie positive e raggiungere obiettivi comuni e condivisi tra le associazioni, l’ente comunale e i cittadini. Che senso ha, allora, l’introduzione all’articolo 02 del nuovo regolamento, del divieto di adesione alla Consulta per tutte le Associazioni, ‘che abbiano contenziosi aperti con l’Ente’ comunale? Forse, ci chiediamo, l’obiettivo è quello di silenziare e mettere ai margini le voci dissenzienti di coloro i quali hanno opinioni non allineate a quelle dell’amministrazione comunale? Sembra di aver fatto un salto indietro di ottant’anni», è la chiosa di Castro.