Chiudiamo con questa di oggi una serie di interviste a personaggi di spicco della politica di Ardea.
Nell’apparente confusione ed accavallarsi di notizie – tutte sistematicamente smentite dai fatti – che hanno caratterizzato la lunga crisi politica nella maggioranza Di Fiori, abbiamo dato prevalentemente voce alle donne: il vicesindaco uscente Raffaella Neocliti, quello entrante Alessandra Cantore, l’unico consigliere donna Cristina Capraro e per rispetto della par condicio Antonino Abate, capo-cartello di opposizione. Chiudiamo oggi con Luca Fanco, consigliere eletto in maggioranza che sta conducendo una battaglia solitaria contro l’attuale amministrazione rutula. È di queste ore, ossia dopo aver concluso la sua intervista, la notizia di una nuova “bomba” sganciata dal consigliere, che pubblica i verbali di intercettazione di conversazioni legate ai personaggi di “Mafia capitale”.
Questa notte, per la quarta volta, è stata incendiata l’auto ad un giornalista locale; le insistenti voci di mafia e gli atti criminosi a cui quotidianamente assistiamo forniscono una lettura particolare alle dichiarazioni che il consigliere Fanco ci ha rilasciato.
Consigliere Fanco, pur sedendo in Consiglio comunale nel lato riservato alla maggioranza, lei occupa il posto più lontano dai suoi colleghi, quasi a voler rimarcare le distanze che ha preso da questa amministrazione. È così?
“Fin da subito ho avuto sentore che questa amministrazione fosse partita con il piede sbagliato; la candidatura di Di Fiori è arrivata all’ultimo momento a schieramenti ormai stabiliti ed io non ho firmato il documento d’intesa perché il mio candidato restava quello espresso originariamente, Alfredo Cugini, una figura di alta moralità proveniente dalle forze dell’ordine che ha fatto suonare qualche campanello di allarme perché era un po’ come mettere un gatto nella tana dei topi. Ne seguirono accordi incrociati e talvolta confusi che sfociarono, infine, con la candidatura Di Fiori. Ricordo che alla prima riunione di Consiglio dopo le elezioni uscirono fuori ben due diversi documenti di accordo che sancivano l’uno l’attribuzione della carica di Presidente a Massimiliano Giordani l’altro a Policarpo Volante e similarmente, quella di assessore all’ambiente a Gino Marcoccia e a Nicola Petricca. Già questo bastò a farmi capire come sarebbe stato per me impossibile proseguire un discorso politico con questi signori. Sin dalle prime riunioni di maggioranza si capì che l’interesse portato avanti non salvaguardava minimamente i cittadini. Ero stato nominato presidente della commissione ambiente e fin da subito mi impegnai a fare una vera e propria azione di controllo e garanzia su tutti gli appalti ed opere. La commissione si interessò dell’appalto per la realizzazione della rete del gas, della manutenzione alla rete di illuminazione pubblica e dei lavori dell’Idrica nonché delle tariffe applicate ai cittadini. Questo mio lavoro finì presto per essere boicottato fino al punto di costringermi alle dimissioni. Il vaso traboccò quando in commissione cominciai ad occuparmi dell’appalto per l’igiene urbana. Riuscii comunque a “portare a casa” qualche risultato lavorando in collaborazione con il presidente della commissione trasparenza Cristina Capraro, riuscendo ad ottenere vantaggi tangibili per i cittadini. Purtroppo anche in quel caso, quando iniziammo ad affrontare il problema degli usi civici, fummo boicottati facendo continuamente mancare il numero legale. Lo stesso avvocato Lettera, che molto bene aveva lavorato portando alla luce situazioni assai diverse da quelle “raccontate” dal sindaco, fu allontanato dal Comune annullandogli ogni incarico di collaborazione. Nel breve periodo nel quale ho avuto un minimo di delega sono riuscito a portare risultati di cui vado fiero come ad esempio il ripristino della festa del carnevale ad Ardea, la ristrutturazione del campo di calcio, l’apertura di una nuova farmacia comunale”.
Il suo impegno da allora ha subito una trasformazione evidente; lei oggi sembra impegnato a portare avanti una battaglia personale contro il Sindaco e il presidente Giordani, perdendo un po’ di vista l’azione di stimolo e di controllo che produca qualche risultato nel portare a compimento almeno qualcuno dei punti di programma di questa amministrazione. Anche l’opposizione, invero, non ha brillato in questa azione. Ha mai cercato la loro collaborazione, almeno su temi comuni ed importanti?
“Questa amministrazione blocca ogni iniziativa di chiunque voglia portare avanti un progetto di qualunque utilità per il territorio. I dirigenti, le iniziative dei consiglieri, perfino gli assessori, sono sistematicamente bloccati. Si impedisce loro di fare alcunché per ragioni che possono spiegarsi solo con la paura che i cittadini possano riconoscere meriti ad altri rendendosi conto dell’assoluta incapacità di questi amministratori. Invidia, gelosia, non so come definire questo ostracismo. Basta ricordare che cosa è stato fatto con le farmacie comunali che scientemente sono state condotte in condizioni di perdita economica per poterne giustificare la vendita; vendita che non c’è stata perché la valutazione è stata fatta su basi di fatturato che si è fatto in modo di far scendere ulteriormente fino ad arrivare oggi ad una vendita che sarà effettuata a trattativa privata; vicenda per certi versi simile a quella della vendita del complesso “Le torri”, tutta privata in questo caso: l’immobilismo del Comune ha fatto si che quegli immobili si deprezzassero all’inverosimile fino a porli sul mercato ad un prezzo ridicolo”.
A fine febbraio c’è una scadenza importante: il bilancio preventivo per il 2015. Sappiamo con quante difficoltà sia stato chiuso pochi mesi fa quello del 2014. Che previsioni ha? La situazione potrà migliorare?
“No. Assolutamente. Ricordiamo in quale modo è stato chiuso il bilancio 2014; un vulnus alla democrazia che ha visto il presidente Giordani letteralmente impedire ogni discussione in aula atta a smascherare quella che io ed il consigliere Capraro avevamo configurato come un vero e proprio falso in bilancio. Quel comportamento del presidente provocò la reazione di tutta l’opposizione che ne chiese la sfiducia. Come sappiamo non si arrivò a discuterne in aula perché Giordani, conscio di un risultato scontato si dimise poche ore prima che si tenesse il Consiglio che lo avrebbe sfiduciato. Nel 2014 questa amministrazione non è stata in grado di raccogliere un solo euro di nuovo finanziamento pubblico che potesse essere impiegato nella realizzazione di opere ormai non più utili, ma indispensabili per i cittadini. E come se non bastasse anche per le spese correnti è andata peggio dell’anno prima. Dopo aver portato tutte le tasse e i tributi alla massima aliquota consentita dalla legge, e dopo aver azzerato ogni servizio a domanda individuale, comunque sono venuti a mancare alle casse comunali quasi 10 milioni tra quelli dovuti allo Stato quale contributo di solidarietà per i Comuni e quelli milionari previsti per pagare una piccola parte dei debiti fuori bilancio. È stata la Corte dei Conti ad obbligare questo Comune a verificarne la consistenza e sono stati messi in evidenza solo 8 milioni”.
Il peggio deve ancora arrivare dunque ?
“È così. Nel 2015 cambiano in parte le regole per la compilazione del bilancio di previsione. Oltre a portarci dietro debiti e contributi di solidarietà che di certo non diminuiranno, ci troveremo davanti all’obbligo di accantonare in anticipo le cifre che l’amministrazione ragionevolmente prevede di non poter incassare in corso d’anno per effetto di elusione o evasione fiscale che ad Ardea sappiamo essere elevatissima. Questa regola toglierà altri milioni di euro dalle disponibilità di cassa e non basteranno “miracoli” per chiudere il bilancio; inoltre il dirigente dovrà essere molto prudente e preciso perché già in passato è stato da me denunciato alla Corte dei Conti; le ricordo la vicenda dei canoni delle case popolari e delle utenze del campo sportivo che il Comune non ha mai incassato per l’incuria di chi era incaricato a vigilare”.
Quindi?
“Per quanto mi riguarda sono due gli eventi che potrebbero verificarsi. Il primo riguarda l’incalzare delle indagini in corso sulle numerosi questioni per le quali questa amministrazione è indagata. Non è affatto improbabile che a breve ci siano clamorosi risvolti giudiziari: ad indagare c’è il nucleo investigativo di Frascati, c’è il nucleo operativo di Anzio per quanto riguarda i Carabinieri e quello di Ostia per la Guardia di Finanza, la DIA, la DDA e direttamente la Procura. Il fronte politico costituisce il secondo fronte di possibili eventi. Secondo me non riusciranno mai a trovare un equilibrio perché continuano a portare avanti questioni che nulla hanno a vedere con quello che dovrebbe essere l’amministrazione della città; ho saputo che il consigliere Montesi per la quinta volta ha cambiato partito nell’ambito della maggioranza e questo lascia immaginare quali certezze si siano raggiunte in questi giorni e che dovrebbero finalmente garantire la governabilità. In verità non è cambiato nulla e la prima cosa che è andata persa definitivamente è la reciproca di fiducia, indispensabile per governare con serenità”.
Il futuro politico di Luca Fanco?
“Continuerò ad impegnarmi negli schieramenti e nelle liste civiche di tutti coloro che, come me, si opporranno a quella classe politica, a quei personaggi che hanno portato al degrado ed alla rovina questo Comune”.
Mario Savarese