Il neo Sindaco di Roma Roberto Gualtieri è alle prese con la sua prima vera sfida: ripulire Roma. Già ma come? AMA, da sola, e l’esperienza Raggi l’ha dimostrato, non è in grado di farcela e allora l’Amministrazione sta pensando di rivolgersi ai privati (ma non solo). E’ questa la sintesi dei primi incontri con i Presidenti dei Municipi, anch’essi freschi di investitura alla tornata elettorale.
Come pulire Roma entro Natale: il piano di Gualtieri
Stando a quanto riportato da Repubblica l’idea, intanto, è quella di avvalersi di Maurizio Pucci – già responsabile, tra gli altri, dei cantieri per il Giubileo nel 2000 con Rutelli e ora proprio in AMA come Dirigente – affidandogli il compito di interfacciarsi con AMA per gestire questa impresa di pulizia straordinaria che appare titanica.
In secondo luogo, si legge, si cerca il successore dell’attuale Amministratore Unico di Ama Zaghis che, da quanto si apprende, sarebbe pronto a lasciare. Infine l’operazione di sensibilizzazione ripartendo proprio dai Quartieri: sfruttare cioè i mini Sindaci per chiamare a raccolta associazioni e Comitati di Quartieri per collaborare alla pulizia delle strade nonché avvalersi della loro vicinanza territoriale per indicare al Comune le zone dove l’emergenza è più pressante.
Infine una gara centralizzata “con l’affidamento ai privati dei servizi che per mancanza di mezzi e personale non possono essere svolti da Ama” spiega il quotidiano. Ad oggi, avrebbe puntualizzato Gualtieri, ci sono “6mila strade su 16mila dove AMA non passa”. Non proprio un’inezia insomma.
Pulizia straordinaria di Roma: ma non sarà come “nascondere la polvere sotto al tappeto”?
Al di là della fattibilità o meno – e in seguito del valutare l’effettiva riuscita del piano di pulizia straordinaria – il dubbio che sorge è che ci si stia dimenticando del problema più importante, ovvero quello dello smaltimento e del trattamento dei rifiuti dopo la loro raccolta. Il caso di Albano, ma anche quello di Aprilia, per non parlare del contenzioso legale in corso tra Regione e Comune (la vicinanza di partito cambierà qualcosa?) hanno scoperto i nervi di un sistema al collasso non più in grado di reggere. In altre parole: una volta raccolti i rifiuti dove verranno portati? E anche se si riuscisse a pulire Roma entro Natale – questo l’obiettivo di Gualtieri – cosa accadrà dal giorno dopo? Domande a cui il nuovo Sindaco dovrà trovare delle risposte e anche alla svelta.