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Fiumicino, approvati il regolamento di assistenza indiretta e il piano di Protezione civile

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“Finalmente anche il Comune di Fiumicino ha un piano di Protezione civile”. Lo ha dichiarato il sindaco di Fiumicino Esterino Montino durante il Consiglio comunale in cui si è votato il nuovo piano di Protezione civile del Comune. “Con questo – ha aggiunto – non voglio affermare che in passato non ci fossero stati interventi, soprattutto in situazioni di emergenza, ma dopo nove anni avere un nuovo piano di Protezione civile per l’Amministrazione comunale è un fatto straordinario. Ci permette di avere uno strumento che può essere letto e conosciuto da tutti, ora va trasmesso alla Prefettura e alla Regione Lazio, come prescrive la legge e poi sarà messo in rete in modo da essere consultato e utilizzato. Va fatto un plauso a tutti i ragazzi e alle ragazze che hanno lavorato per la definizione di questo piano. Non è stato un lavoro semplice. Abbiamo messo insieme al nostro piano anche il piano di emergenza per incidenti all’interno dell’aeroporto, eventuali situazioni di emergenza all’interno dell’area del porto e di quelle aree sensibili presenti nel territorio comunale. Per l’approvazione abbiamo dovuto attendere, perché qualche mese fa il Consiglio regionale ha approvato una nuova legge di Protezione civile, la seconda dopo la precedente degli anni ’80, che abbiamo dovuto acquisire. Oggi finalmente siamo arrivati al termine di questo lavoro, a una stesura che abbiamo condiviso con le Forze dell’Ordine sul territorio . Desidero ringraziare il gruppo di lavoro diretto dal delegato della Protezione civile Alfredo Diorio e il Comandante della Polizia locale Giuseppe Galli, dirigente della Protezione civile, per l’importante contributo fornito”. Nel corso dell’assise è stato approvato anche il Regolamento per la gestione del servizio di assistenza domiciliare indiretta e per l’erogazione del contributo di sollievo. “Con grandissima soddisfazione – ha dichiarato l’assessore ai Servizi sociali Paolo Calicchio – siamo riusciti a portare in aula un regolamento che in tanti attendevano da molto tempo e che va a sanare una situazione critica che si era venuta a determinare già dall’approvazione della vecchia delibera del 2013. È stato un lavoro lunghissimo, fatto dai miei uffici e dai consiglieri all’interno della Commissione, insieme alla Asl e alle associazioni del territorio, di cui sono stati ascoltati e in parte concretizzati i suggerimenti. Non è stato semplice mettere insieme tutti i tasselli di un mosaico che rischiava di sfaldarsi, difficile da affrontare per le implicazioni e le situazioni che va a toccare. Il Regolamento contiene elementi di novità molto importanti: sia dal punto di vista dell’accesso che della presentazione della domanda, per la multi-condizionalità della Commissione che andrà a fare la graduatoria, che sarà aggiornata ogni due anni. Per la prima volta si tratta di un regolamento sperimentale, che sarà modificato e ritoccato una volta applicato, qualora si presentassero difficoltà di vario genere”. “È stato un lungo cammino – ha aggiunto il Presidente della Commissione Servizi sociali Angelo Petrillo – condiviso con tutti. Ogni contributo che riguarda l’area sociale vive di due necessità: quella di estendere un servizio agli utenti che ne necessitano e quella di scontrarsi con il budget economico, che purtroppo non è infinito. Posti questi due elementi, bisogna fare le valutazioni e decidere le priorità per la distribuzione del servizio, chi può accedere e chi no, chi di più e chi di meno, soddisfacendo l’oggettività e la scientificità del servizio da un lato e dall’altro logiche di giustizia sociale. Di certo è un regolamento migliorabile, ma saranno gli utenti che ne usufruiranno a dircelo. Delle novità importanti ci sono: l’unità valutativa non è più composta solo da assistente sociale e dirigente, ma anche da un medico che potrà valutare da un punto di vista sanitario la condizione delle persone. È stata inaugurata una scheda di valutazione che tiene in considerazione l’intero ambiente sociale in cui si muove l’utente: la condizione abitativa, la situazione familiare. Per quanto riguarda l’Isee, la soglia massima per l’esclusione dal servizio è stata voluta più alta di quasi 12 mila euro rispetto alla media nazionale. Non potrà accedere al servizio chi ha un Isee di 37 mila euro. Abbiamo aumentato le ore settimanali, che da 25 salgono a 40. Si è poi diviso tra il S.A.D.I., il Servizio di assistenza domiciliare indiretta, che è un contributo diretto all’utente, e il Contributo di sollievo, per tutti gli utenti che non si possono autodeterminare”.

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