Fu una notte davvero complicata (e concitata) quella vissuta dai clienti e dai lavoratori del Planet la notte dello scorso 26 settembre. Durante la serata, infatti, una ragazza è stata aggredita violentemente – mentre faceva la fila per il bagno del locale in via del Commercio – da due coetanee. Di quelle notte le testimonianze sono state tante e a tratti non del tutto chiare: secondo quanto concordato da tutti, la 30enne era in attesa di andare in bagno quando, per futili motivi (probabilmente accusata di non rispettare la fila), è stata aggredita.
Leggi anche: Roma, massacrata di botte per la fila al bagno: 30enne finisce in coma
L’aggressione nel bagno del Planet: cos’è successo?
All’aggressione in sé hanno assistito davvero poche persone: da un lato c’è chi parla di pugni e calci ad oltranza, dall’altro c’è chi ha visto solo un tirarsi i capelli. È possibile che la vittima sia scivolata e abbia sbattuto forte la testa o che le ragazze l’abbiano fatta cadere al suolo. Tuttavia appena la 30enne ha toccato il pavimento, le voci si sono fatte concitanti e l’attenzione di tutti è stata richiamata. Accorsi nell’immediato i lavoratori del Planet, hanno visto tre ragazze prendersi per i capelli. Tra queste, raccontano i gestori del locale, ce n’era una a terra – agitata e cosciente – mentre le altre due erano in piedi.
Secondo la testimonianza fornitaci da locale, i primi soccorsi alla vittima li hanno prestati proprio i lavoratori della discoteca; questi ultimi, però, avendo visto la giovane alzarsi da sola non potevano immaginare che il tutto si sarebbe trasformato in un incubo per la vittima. Dopo che la vigilanza si è allontanata, la ragazza ha infatti accusato un malore, non ha retto ed è svenuta a terra.
I lavoratori a quel punto sono immediatamente tornati indietro e hanno chiamato il 118, dando anche un bicchiere d’acqua alla giovane in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Gli operatori sanitari sono accorsi e hanno trasportato la vittima in codice rosso al San Camillo. Subito dopo sono arrivati sul posto anche gli agenti di Polizia del commissariato Colombo per raccogliere le testimonianze e ricostruire l’accaduto. La giovane, secondo quanto riportò il Messaggero pochi giorni dopo, è finita in coma: tuttavia la prognosi resta riservata e ad oggi non si conoscono le condizioni della ragazza.