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Sversamento kerosene, ordinate il sequestro dell’oleodotto Civitavecchia-Fiumicino

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Il gip del Tribunale di Civitavecchia Massimo Marasca ha ordinato il sequestro dell’oleodotto Civitavecchia-Fiumicino fino a quando “non saranno installati adeguati sistemi di controllo atti ad impedire ulteriori reati”. Ricordiamo che a novembre scorso l’oleodotto fu oggetto di alcuni furti che hanno procurato notevoli danni ambientali a causa dello sversamento di kerosene, come dimostrano i numerosi animali morti. “Il comune di Fiumicino – ha commentato il sindaco Esterino Montino – è convinto che la decisione del Gip del Tribunale di Civitavecchia, Massimo Marasca di mettere sotto sequestro l’oleodotto che da Civitavecchia arriva in aeroporto sia una scelta giusta e di garanzia per l’ambiente e la salute pubblica. Nel procedimento giudiziario il comune di Fiumicino si costituirà come parte civile in quanto parte lesa. Abbiamo ancora negli occhi le immagini del disastro ambientale a Maccarese, Torrimpietra, Palidoro. Quella del Tribunale di Civitavecchia è una decisione volta alla salvaguardia non solo del nostro territorio. La condotta oggetto dei tentativi di furto è lunga una settantina di chilometri e oltre Fiumicino attraversa altri cinque comuni: Civitavecchia, Cerveteri, Santa Marinella, Ladispoli e Roma. È impensabile controllarla notte e giorno per tutta la sua lunghezza se non attraverso un sistema di monitoraggio moderno ed efficiente simile a quello, sempre di proprietà dell’Eni, già in uso sull’oleodotto che da Gaeta arriva a Pomezia. Questo abbiamo chiesto già nel corso dell’unità di crisi che ho convocato a pochi giorni dalle effrazioni e questo è quanto anche il Tribunale di Civitavecchia impone all’Eni”. Sullo stesso tono la dichiarazione dell’assessore all’Ambiente del Comune di Fiumicino, Roberto Cini “È una buona notizia che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia provveda a far mettere in sicurezza tutto l’oleodotto. Il decreto di sequestro preventivo è in linea con quanto richiesto mediatamente dall’Amministrazione, che ha subito inviato un’informativa alla Procura e, insieme alla Capitaneria di Porto, ha diffidato l’Eni. Entro fine gennaio abbiamo in programma una conferenza dei servizi. Ci metteremo in contatto con il Tribunale per sapere se siano necessari ulteriori passi da compiere a seguito del sequestro dell’oleodotto”.

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