‘Havana Kyrie’, si chiama così l’ultima fatica di Franco Nero di cui è protagonista, proiettata in anteprima presso la Casa del Cinema di Roma. La regia è di Paolo Consorti, co-produttore con Franco Nero, Franco Fagiani e Gianni Gasperini.
‘Havana Kyrie’ e Franco Nero alla Casa del Cinema di Roma
Nell’elegante déhor di Largo Marcello Mastroianni, tra il verde di Villa Borghese, si è svolto l’evento di presentazione di ‘Havana Kyrie’. La splendida location è stata presa d’assalto dai molti invitati che hanno potuto trascorrere una magnifica serata sotto il cielo di Roma, in compagnia dell’attore Franco Nero.
Nel cast del film ci sono Jorje Perugorria, Andros Perugorria, Jacqueline Arenal, Kriemhild Maria Siegel, Ron Perlman, Luca Lionello, Yerlin Pérez, Alexis Dias de Villegas, Riccardo Mei, Federico Pacifici, Olga Lidia Alfonso. La colonna sonora è a cura di Danilo Aielli. Dopo le foto di rito con Franco Nero è stato offerto un sontuoso rinfresco sotto gli iconici pini di Roma. A seguire è stato proiettato il film dinanzi alla folta platea, preceduto da un video saluto di Giuliano Montaldo.
Il tutto ha potuto realizzarsi grazie alla collaborazione con Visioni&Illusioni, Presidente Associazione Ettore Spagnuolo, Presidente Onorario Giuliano Montaldo, Guido Barlozzetti, Alberto Castagna e la Vice Presidente Michela Trabalzini. Responsabile Evento e Comunicazione Francesca Piggianelli, Presidente Associazione Culturale Romarteventi.
Gli ospiti intervenuti
Un parterre di ospiti di riguardo, con la co-protagonista del film Kriemhild Maria Siegel, l’Attrice Mita Medici, i fratelli di Franco Nero Rosa e Raffaele con i rispettivi consorti, la Produttrici Tilde Corsi e Marina Cicogna, Elisabetta Montaldo, il Regista Louis Nero, la Costumista Nicoletta Ercole, Sandrino Aquilani, proprietario della Città ‘Il Regno di Babbo Natale’, il Musicista Lino Patruno, Pierfrancesco Pingitore e Signora, Sebastiano Somma, la Press Agent Patrizia Brandimarte col consorte Marchese Gregorio Del Gallo, il Ministro Jorge Luis Alfonzo Ramos e numerosi altri nomi importanti.
‘Havana Kyrie’, tra Pesaro e Cuba
Da un’idea di Consorti e Franco Nero, con la sceneggiatura di Alfredo Teja Mazzara, nasce la storia di un direttore d’orchestra italiano dal carattere difficile e dai rimpianti per aver commesso troppi errori nella sua vita, che riceve un’offerta di lavoro. Famoso per le sue composizioni Rossiniane, all’Havana dovrà dirigere il Kyrie Eleison di Rossini con il coro di bambini della Colmenida, pur nutrendo una mal sopportazione proprio per i bambini.
Avendo necessità di denaro accetterà la sfida, seppur incontrando le difficoltà di una realtà cubana semplice e lontana dai suoi standard di perfezione. La storia tira in ballo valori come la paternità, la resilienza, l’amore per la musica e la ricerca di un’armonia perduta. La musica e l’incontro con il figlio mai conosciuto prima aiuteranno l’uomo a ritrovare se stesso in una Cuba decadente e meravigliosa.
Il film -con co-produzione italo-cubana – Vedado Films/Opera Totale- e col contributo del Ministero della Cultura, è distribuito da Toed Film (Italia). E’ stato girato tra Pesaro e Cuba ed ha ricevuto numerosi riconoscimenti come ‘Miglior Film ed Interpretazione’ nei più importanti Festival internazionali.
Che effetto fa parlare con Django?
Prima della proiezione abbiamo avuto il piacere di incontrare il mitico protagonista di ‘Django’ e la tentazione di dirgli che dopo aver visto il suo Django (1966) -per la regia di Corbucci – ci siamo domandati come mai il Trinità di Terence Hill gli somigliasse così tanto è stata forte. ‘E.B. Clucher voleva che facessi ‘Lo chiamavano Trinità’, (1970, n.d.r) ma io dissi di no. Così trovarono qualcuno che mi somigliasse molto.’
Franco Nero ci ha raccontato come è andata la presentazione del documentario di Luca Rea ‘Django & Django’ al Festival del Cinema di Venezia 78. Nel cast infatti ci sono Quentin Tarantino, Franco Nero e Ruggero Deodato. ‘E’ andata benissimo, ho fatto centinaia di interviste, mi hanno massacrato per due giorni, saranno state centocinquanta, soprattutto straniere. Per fortuna abbiamo raggruppato poi i giornalisti per provenienza per poter snellire il lavoro’, sorride. ‘Poi c’è stata la conferenza stampa e la proiezione del film. La sala era strapiena di gente’. Alla domanda sulle ragioni, ‘l’urgenza’ di fare questo film, Franco Nero ha risposto raccontandone la nascita.
E la figlia di Fidel esclamò: ‘Esta pélicula se debe hacer!’
‘E’ nato in maniera molto strana. Ero in vacanza a Cuba, sono molto popolare anche lì. Il capo dell’Icai – Cinema Nazionale Cubano- ha saputo della mia presenza e ha voluto incontrarmi. Mi ha chiesto di fare un film. Io avevo una bozza di un progetto, che però non si poteva utilizzare. Al mio ritorno in Italia ne ho parlato con Consorti e abbiamo deciso di cominciare. Ci siamo ispirati alla storia di Benedetto Michelangeli, il grande pianista che durante un concerto prese e se ne andò. Così siamo tornati a Cuba, ma i costi del film erano davvero eccessivi. La figlia di Castro – Mariella- è venuta a conoscenza del fatto che io ero li, voleva vedermi perché è una mia grande fan da sempre. Ci siamo conosciuti, ho raccontato l’idea e le è piaciuta molto. Ha sentenziato ‘esta pélicula se deve hacer!’
Franco Nero, ‘musica e cinema, le mie passioni’
Per la prima volta nella storia è stata fatta una vera coproduzione Italo-cubana, finanziata per il cinquanta per cento da Cuba e per il cinquanta per cento da noi. E’ una storia molto carina. Il protagonista ha a che fare con i bambini del Coro Nazionale di Cuba. Adoro fare film con i bambini. Ho fatto ‘Forever Blues’, con un bambino autistico. Nel film vi è un connubio musica-cinema, che mi piace molto. Abbiamo fatto un misto tra Rossini e musica cubana. la colonna sonora e fatta da un italiano che era lì, me l’ha fatta sentire e mi è piaciuta. Nel film tratta tematiche delicate, come la paternità, ad esempio.
Al Maestro abbiamo chiesto cosa ne pensasse del cinema italiano odierno. ‘Non mi pronuncio. Io sono privilegiato perché lavoro in tutto il mondo. Il novantacinque per cento del mio lavoro lo svolgo all’estero. Il Italia vengo quando devo aiutare qualche giovane, così mi diverto. Ad un ragazzo che volesse cominciare la carriera di attore di cinema direi che oggi, più di ieri, non è facile. Forse è più facile fare della televisione… Al pubblico direi di continuare a vedermi, cercherò sempre di non deludervi, cercherò di fare sempre dei lavori particolari’.
Foto autorizzate Produzione