Ancora un’aggressione ai danni di un cagnolino. Ancora una volta l’episodio si è verificato a Roma, nel quartiere Tuscolano Don Bosco. Un cane di piccola taglia martedì sera, in via Marco Fulvio Nobiliore, che stava passeggiando con il suo anziano proprietario, è stato aggredito da un AmStaff, forse “infastidito” dal suo abbaiare.
Leggi anche: Terrore al Tuscolano, due pitbull aggrediscono bassotto. Il proprietario nega, si cercano testimoni
Cagnolino aggredito al Tuscolano
Il cagnolino, che era tenuto al guinzaglio, è stato aggredito e addentato dall’AmStaff. Il proprietario, un anziano, che voleva solo passeggiare e trascorrere qualche ora con il suo amico a quattro zampe ha avuto la peggio: in quegli attimi concitati è caduto a terra e ha sbattuto violentemente la testa. Sono stati momenti di paura quelli vissuti martedì sera a Roma, dove i passanti – una volta notata la scena – hanno cercato di separare i due cani. Stessa cosa che ha fatto anche un carabiniere libero dal servizio, che è riuscito a far lasciare la presa. A raccontare l’episodio l’associazione Earth, che continua a chiedere a gran voce il patentino per i proprietari dei cani.
Il proprietario del cane aggredito è stato trasportato d’urgenza in ospedale dal personale sanitario del 118 intervenuto sul posto, mentre il suo ‘amico’ fedele è stato portato di corsa dal veterinario, che ha cercato in tutti i modi di salvargli la vita.
“Queste tragedie sono all’ordine del giorno” spiega Valentina Coppola, presidente nazionale di EARTH “e sono imputabili alla scarsa conoscenza del comportamento e dell’etologia canina nonché delle più elementari conoscenze normative e di corretta gestione”.
Cani aggrediti al Tuscolano
Non è di certo la prima volta che si verifica un episodio del genere. A dicembre dello scorso anno due pitbull avevano seminato il panico a Roma, sempre nel quadrante Tuscolano e avevano aggredito con ferocia un bassotto. Anche in quel caso tutti i residenti si erano preoccupati e sui social avevano lanciato un tam tam per mettere in allerta i proprietari dei cani, che avrebbero potuto ‘incontrare’ i due molossi.