Negli ultimi mesi aveva seminato il panico nei quartieri Alessandrino, Tor Sapienza e la Rustica e aveva messo a segno diverse rapine, generando terrore e paura in tutti i residenti. Rapine che, con lo stesso modus operandi, avvenivano in tarda serata e ai danni soprattutto di persone anziane. Tutte le vittime, quando hanno denunciato gli episodi, hanno raccontato dinamiche combacianti: tutte, infatti, sono state avvicinate da un extracomunitario di giovane età il quale, dopo aver approcciato con il pretesto di chiedere l’elemosina, estraeva un grosso coltello da cucina e minacciava di ucciderle se non gli avessero consegnato quanto in loro possesso.
Nella notte del 15 luglio scorso, il malvivente seriale ha portato a termine ben due colpi a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro: il primo ai danni di un cittadino che transitava in via del Grano, e l’altro nei confronti di un altro malcapitato in una strada poco distante. La spregiudicatezza del rapinatore, il cospicuo numero di vittime e l’apparente “impunità” del reo, che sembrava “svanire” dopo ogni colpo per poi riapparire soltanto a quello successivo, hanno creato una profonda ferita nell’opinione pubblica e un conseguente allarme sociale tra i cittadini, che si sono organizzati in vere e proprie “ronde di quartiere”.
Rapine e minacce, il quartiere si mobilita con le ronde: preso il rapinatore del Prenestino
Da tale fenomeno ha avuto origine una delicata e capillare attività d’indagine posta in essere dagli investigatori del V Distretto Prenestino, diretto da Roberto Arneodo, i quali sono riusciti, al termine di un’estenuante operazione, a dare un nome ed un volto a colui che era diventato il “terrore del Prenestino”. Si tratta di un uomo originario del Mali, gravato da numerosi precedenti di polizia in ordine a reati di tipo predatorio, pienamente corrispondente alle descrizione dei malcapitati. Ne è susseguita un’incessante ricerca che ha avuto il suo culmine nel cuore del quartiere “Pigneto”, dove la fuga del rapinatore seriale è stata finalmente interrotta: transitando in via Ascoli Piceno, l’attenzione dei poliziotti si è focalizzata su un extracomunitario che stava confabulando in un angolo con un gruppo di persone. Sottoposto a controllo lo stesso ha cercato di sviare i sospetti fornendo dati anagrafici falsi, stratagemma rivelatosi vano poiché gli operanti erano in possesso della foto segnaletica del ricercato. Terminate le procedure di identificazione al 23enne è stato notificato il provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma su richiesta dalla Procura capitolina che aveva coordinato, fin dall’inizio, tutte le indagini. Il giovane, identificato per S.M, è stato infine accompagnato presso il carcere di Firenze a disposizione della Magistratura.