Da diverso tempo, ormai, circola la voce che il campo nomadi di Castel Romano possa essere spostato ad Ardea o comunque in uno dei Comuni del litorale romano. Dopo la smentita ufficiale da parte dell’amministrazione comunale di Nettuno, gli occhi si sono puntati su Ardea. Ad esprimere il timore dell’arrivo dei rom Walter Giustini, portavoce di “Patriae/Lega Nord Ardea“E’ ora di smetterla di allarmare la comunità di Ardea sulle ipotesi fantasiose di un campo rom sul territorio. Su questo siamo gli unici ad avere le idee molto chiare e lo abbiamo già detto ai cittadini in consiglio comunale. Come già confermato non c’è nessun accampamento, non si è mai parlato di questa cosa e non c’è la minima intenzione di portarli sul territorio. Abbiamo dimostrato con i fatti la nostra linea, con l’inaccessibilità delle Torri, le demolizioni del lungomare e alle Salzare. Ora, se la Regione ci darà i finanziamenti che abbiamo richiesto, demoliremo lì dove abbiamo promesso. Basta con la strategia del terrore, è ora di smetterla”. Queste sono le affermazioni fatte dal nostro primo cittadino nel mese di settembre appena trascorso, che sempre dal suo pulpito intraprende arringhe senza ne capo ne coda, per negare ciò che invece è sotto gli occhi di tutti, dall’assenza della criminalità allo spostamento dei Rom ad Ardea – ha dichiarato Giustini – Oramai è circa un mese che vengono segnalati nuovi insediamenti di famiglie di nomadi in varie parti del territorio, e specialmente nella zona marittima di Tor San Lorenzo. Proprio in questi giorni sono state notate diverse nuove famiglie numerose di ROM all’interno del Consorzio Tor San Lorenzo Lido che stanno mettendo in allarme gli abitanti del complesso. Il Sindaco DI FIORI la chiama “strategia del terrore”, PATRIAE – LEGA NORD DI ARDEA la chiama sicurezza del territorio e dei cittadini, da sempre snobbata da questa Amministrazione che non governa rimanendo a galla senza avere ne i numeri ne la capacità ne il consenso della popolazione”.
Immediata la replica da parte del vicesindaco di Ardea Raffaella Neocliti. “Stanno girando voci incontrollate che senza alcuna ragione creano allarmismi. Girano ‘ad orologeria’, sempre a intervalli di tempo ben definiti. Non c’è nessuna ipotesi di realizzazione di un campo rom ad Ardea. Ormai, ogni lavoro che viene fatto in un campo privato, fa scatenare un panico inutile. Da qualche tempo, non solo ad Ardea, non si fa altro che lanciare allarmi, generare ansie, creare timori. Forse per distogliere l’attenzione da altro? Tutto ciò avviene anche a Nettuno, che anche qualche giorno fa è stato colpito da altrettanto allarme. E questo sonno della ragione genera mostri. Come di quell’uomo che nel torinese, giusto qualche giorno fa, aveva perso di vista suo figlio durante una fiera e sui social network ha iniziato a parlare di un rapimento perché aveva paura di essere denunciato. ‘E’ stato uno zingaro, ne sono sicuro’, ha detto, scatenando il dibattito su Facebook. Poi, davanti al pm, ha confessato di essersi inventato tutto. Storie che si ripetono con fin troppa frequenza. Ardea ha tanti problemi, come li hanno anche tanti Comuni delle aree metropolitane italiane. Problemi anche di una certa severità e che sono da affrontare. Ma ci mancano solo gli allarmi inutili di un social network per far sfaldare ancora di più una popolazione che deve diventare comunità”.