Dopo le contestazioni da parte di numerosi cittadini e le continue critiche pervenute dall’opposizione, che qualche giorno fa hanno protocollato la mozione di sfiducia nei suoi confronti, il presidente del consiglio comunale di Ardea Massimiliano Giordani ha deciso di rassegnare le sue dimissioni dall’incarico ricoperto. La formalizzazione delle dimissioni ci sarà lunedì 24 novembre, dopo la riunione dei capigruppo convocata per fissare la data del prossimo consiglio, dove si dovrà discutere dell’altra mozione di sfiducia, stavolta verso il sindaco, presentata dall’opposizione.
A questo punto qualcosa dovrà per forza succedere, smuovendo le forze politiche della maggioranza che da troppo tempo sono allo sbando e in contrasto tra di loro, con una città da troppo tempo paralizzata dalle troppe beghe politiche. Le dimissioni di Giordani portano ad un bivio, perché danno la possibilità al sindaco di azzerare nuovamente la giunta, cercando di accontentare con le deleghe gli appetiti di tanti consiglieri, oppure potrebbero spingere anche Di Fiori a presentare le dimissioni.
Ma, nel contempo, le dimissioni del presidente Giordani aumentano la confusione: sembra siano in tanti a pretendere la sua poltrona, da Policarpo Volante ad Alessandro Quartucci, per finire ai vertici romani di Forza Italia, che la reclamano di diritto per il capogruppo del loro partito locale. Tra gli scontenti anche l’assessore Riccardo Iotti, il quale rivendica per sé il ruolo di vice sindaco e la delega alla scuola e alla persona, attualmente ricoperte da Raffaella Neocliti in quota Acquarelli.
Il sindaco Di Fiori sembra sempre più nel pantano ed incapace di prendere una decisione che potrebbe costargli la poltrona. Intanto, a sostituire provvisoriamente il dimissionario presidente è Antonino Abate (PD). I cittadini, nel frattempo, sono sempre più avviliti e sfiduciati, vedendo Ardea come un paese dove la legalità resta un optional e l’insicurezza una certezza in crescita costante.
Sullo stallo politico di una crisi che i cittadini non riescono ancora a comprendere fino in fondo, abbiamo chiesto un parere al consigliere Nazareno Sperandio (N.C.D.): “La città è paralizzata da fin troppo tempo, i cittadini non capiscono più, io stesso non capisco cosa si vuol fare dopo quattro mesi di crisi politica. La situazione è veramente grave anzi gravissima”.
Lei si ritiene un falco o una colomba?
“Io come consigliere e come persona mi ritengo un moderato”.
Se dovesse continuare questa crisi, pensa che la sua presenza in consiglio sarà fruttifera per la popolazione? “Se non si risolvesse, non starò in consiglio a scaldare la sedia”.
Vuole dare un consiglio o lanciare un appello ai suoi colleghi? “Sì, invito tutti i miei colleghi consiglieri a riflettere bene e se necessario a prendere iniziative anche estreme per il bene di tutti i cittadini di Ardea”.
Luigi Centore