Il 16 settembre il Consiglio di Stato dovrà decidere se bloccare le leggi nazionali sulla regolazione del rumore aeroportuale o se dare finalmente corso all’applicazione di queste leggi nell’aeroporto di Ciampino, consentendo la prevista riduzione di almeno il 30% dei voli.
La sospensione del Consiglio di Stato, fino all’udienza fissata per il 16 settembre, era arrivata il 10 maggio, a seguito del ricorso di Ryanair e Wizz Air contro la decisione con cui il TAR Lazio, il 17 marzo, aveva finalmente riconosciuto le ragioni di Ministero dell’Ambiente, Regione e Comuni che si battevano contro Ryanair, Wizz Air e AdR, a tutela dei cittadini di Roma sud, Ciampino e Marino, per ottenere la riduzione dei voli nell’aeroporto di Ciampino. Questa sospensione ha fatto vivere ai residenti un’estate molto pesante.
Puntuale come sempre, ieri, una settimana prima dell’udienza, Michael O’Leary, AD di Ryanair, è piombato a Roma, con il suo Learjet aziendale, per dettare le condizioni sul futuro del trasporto aereo in Italia. Le dichiarazioni del capo di Ryanair, riportate da tutti i principali media, sono sconcertanti.
“ITA fallirà come Alitalia”. Ma ITA non gli chiede i danni? E l’autorità garante della concorrenza non dice nulla? “Apriremo nuove rotte a Roma per un totale di 62 destinazioni e 20 Paesi”. Ma già adesso, secondo flightradar24.com, il solo piccolo aeroporto di Ciampino ha 67 destinazioni e 27 Paesi serviti.
“Ryanair in Italia, per l’estate 2022 dovrebbe avere circa 200 velivoli”. La matematica di O’Leary non è molto solida: attualmente la flotta di Ryanair, comprese le compagnie satelliti Malta Air, Lauda e Buzz, è composta da 450 aerei. Se in Italia verrà impegnata quasi metà della flotta, gli altri 19 Paesi serviti dovranno accontentarsi di qualche aereo ciascuno. Poi, naturalmente, O’Leary pretende l’abolizione delle tasse comunali. Ma non gliel’ha detto nessuno che le compagnie aeree sono esentate in quasi tutto il mondo da qualsiasi tassa sul combustibile aereo, che per loro, dopo quella del personale, è la maggiore voce di costo? Insomma, le compagnie aeree, compresa Ryanair, già ora hanno un gigantesco “aiuto di Stato”, pur essendo un settore che contribuisce pesantemente ai cambiamenti climatici e che non ha prospettive significative di ridurre il proprio contributo negativo.
Il portavoce del comitato, Roberto Barcaroli, dichiara: “Vogliamo credere che il 16 settembre anche il Consiglio di Stato, dopo il TAR Lazio, riconoscerà il diritto e la necessità di ridurre drasticamente il numero di voli nell’aeroporto di Ciampino, riconducendolo dentro i limiti di legge. Limiti sistematicamente violati da anni come riportato dai controlli di Arpa Lazio”.