Assegni bancari postdatati per un valore totale di 470 mila euro: questo l’importo sequestrato nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato ad un apriliano. Già lo scorso anno – a seguito di un’inchiesta – gli stessi personaggi furono coinvolti nel sequestro giudiziario di immobili per un valore di oltre 2 milioni di euro, che per gli inquirenti furono “guadagnati” con la gestione di affari nella droga, negli anni ’90, sul litorale pontino.
Gli assegni, per l’importo complessivo di 470 mila euro, tutti post-datati ed emessi da un socio di una azienda apriliana a favore del figlio del sessantenne pregiudicato, sarebbero il corrispettivo per la cessione del 50% della quota dell’azienda già sequestrata in passato. Tra i beni sequestrati alla società a cui fa capo l’azienda sembrano esservi anche terreni destinati alla costruzione di un centro commerciale mai realizzato, anche questi probabile frutto di attività illecite.
Negli anni 90, E. P. venne arrestato dalla Criminalpol di Roma per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti nell’ambito dell’operazione denominata “Tridente”. La pericolosissima organizzazione criminale aveva l’esclusiva del traffico di stupefacenti sull’intero litorale laziale, ma non durò a lungo e insieme all’apriliano, infatti, furono arrestate un’altra ventina di persone. Tutti insieme costituivano il nucleo malavitoso che in passato faceva capo al noto boss Frank Coppola. Dopo gli arresti clamorosi, nel prosieguo delle indagini, gli inquirenti scovarono un tesoro sotterrato nella tenuta dell’apriliano: 15 chili di cocaina per un valore stimato di circa dieci miliardi di vecchie lire.
Marina Cozzo