Il tormentone dell’estate firmato Fedez (feat. Orietta Berti e Achille Lauro) continua a far parlare di se. Questa volta però non nel modo che gli artisti avrebbero voluto. Già, perché l’Antitrust ha aperto una pratica per pubblicità occulta alla Coca-Cola nel video di “Mille”. E altro che mille, qui si parla di 5 milioni di euro, di multa.
A spiegare i dettagli della vicenda ci ha pensato in una nota il Codacons, che per primo aveva sollevato la questione della pubblicità occulta. Al centro della polemica non ci sarebbe il testo, che cita esplicitamente il nome della nota bevanda rientrando però nella libera espressione artistica, ma il video musicale, dove spesso ne appare il marchio.
Mille: pubblicità occulta nel videoclip
Il Codacons spiega che l’Antitrust avrebbe avviato «le dovute attività istruttorie sul videoclip della canzone Mille, denunciato per pubblicità occulta alla Coca-Cola.
Il videoclip della canzone non avrebbe rispettato le disposizioni dell’Antitrust secondo cui gli spettatori devono essere adeguatamente informati anche nei video circa l’inserimento di marchi a scopo commerciale. Avviso che è presente nella pagina ufficiale del video di “Mille”, pubblicata su Youtube, ma che sembra del tutto insufficiente, dal momento che l’Antitrust in tema di video musicali ha disposto che debba essere reso palese l’inserimento di prodotti a fini commerciali, prevedendo segnali in sovrimpressione che avvisino circa la presenza di marchi a scopo promozionale.» Quindi, in parole povere, non sarebbe sufficiente l’avviso dell’inserimento di prodotti ai fini commerciali nella descrizione del video pubblicata sulla piattaforma Youtube, ma tale annuncio deve essere riportato esplicitamente in sovrimpressione all’interno del videoclip.
La possibile maxi multa da 5 milioni
«L’Antitrust – prosegue il Codacons – ha aperto un’apposta pratica volta ad accertare la violazione delle disposizioni in materia di pubblicità occulta.
In tal senso l’Autorità avrebbe inviato delle precise richieste di informazioni ai soggetti interessati, che ora dovranno rispondere delle accuse mosse dalla Autorità.
Ove al termine dell’istruttoria fosse confermata la violazione delle disposizioni vigenti in tema di consumatori – conclude il Codacons – i responsabili rischiano una sanzione fino a 5 milioni di euro».