Attimi di tensione ieri a sulla costa nord di Ladispoli, nella zona di Torre Flavia. Trascinato a largo dalla corrente, non riusciva a tornare verso la riva. Questo è quanto accuduto all’avvocato Celestino Gnazi, noto per esser stato il legale della famiglia Vannini. In un’intervista rilasciata al Messaggero, è lui stesso avvocato a raccontare la propria disavventura: ‘Le onde non lasciavano presagire nulla di buono. È stata una distrazione e una manciata di secondi dalle scogliere mi sono ritrovato al largo. Non riuscivo a fare nulla, la corrente era molto forte e mi trascinava sempre più lontano dalla riva. A quel punto mi sono trovato costretto a chiedere aiuto’.
Finito al largo, viene salvato da un surfista
È utile precisare che in quel tratto di costa la spiaggia è libera e non ci sono bagnini. L’avvocato della famiglia Vannini è stato notato da un signore che ha poi richiamato l’attenzione verso un giovane surfista. Il ragazzo non ci ha pensato due volte e con la tavola lo ha prontamente soccorso, come spiega lo stesso Gnazi: ‘Il giovane surfista non ci ha pensato un attimo e con la tavola è venuto verso di me, è stato eccezionale. Si chiama Francesco R. è originario di Spoleto e gli devo la vita’, conclude. Tempestivi i soccorsi arrivati poi dalla Capitaneria di Porto, dai marinai di Ladispoli- San Nicola a bordo del gommone e quelli via terra dei volontari dell’associazione Dolphin, il 118 e i Vigili del Fuoco di Cerenova.
Un salvataggio anche in via Marina di Torre Flavia
Neanche il tempo di concludere un salvataggio che ce n’è subito un altro. Infatti un gruppo di ragazzi era preda delle onde nell’arenile pubblico di via Marina di Torre Flavia. In particolare due ragazzi di 18 anni stavano riuscendo ad eludere la forte corrente, cosa che invece non valeva per la loro coetanea che rischiava di finire sugli scogli. Così, il Comandante della Capitaneria di Porto Strato Cacace si è tuffato per raggiungere i ragazzi. Fortunatamente il savataggio è riuscito.
Sembrava tutto finito invece il comandante della Capitaneria di Porto è stato colto da un malore, molto probabilmente causato dalle concitate circostanze. Assistito con l’ossigeno dai medici del 118 il comandante è stato poi condotto all’Aurelia Hospital per accertamenti e dimesso poi nella tarda serata.